Come ambasciatore del Gruppo Familiari Beta-sarcoglicanopatie, il giovane valtellinese arriverà nella Capitale dopo aver percorso 850km a piedi, il tempo previsto per questa impresa è di 23 giorni
Domenica 17 maggio la Proloco di Bema ha ospitato le famiglie dei disabili del GFB ONLUS e del Gruppo della Gioia di Talamona per una giornata interamente dedicata ai disabili, con passeggiate e altre animazioni. Durante il pranzo Marco Gavazzi ha colto l’occasione per salutare tutti prima della sua partenza per Roma. Marco sarà l’ambasciatore di queste famiglie da Talamona a Roma, 850 km che percorrerà a piedi in 23 giorni.
Questa giornata di Bema dà il via al progetto “Sport, ambiente e disabilità”, finanziato col bando volontariato 2015 dai CSV lombardi, L.A.Vo.P.S., Fondazione Cariplo e Co.Ge. Il progetto prevede altre uscite sul territorio valtellinese, in programma la partecipazione alla camminata enogastronomica Passteggiando a Novate Mezzola del 14 giugno e un ritrovo in Valmalenco dal 8 al 11 Agosto, con gite al Bernina e Palù.
Marco Gavazzi è partito oggi, lunedì 18 maggio, da Talamona il 18 maggio, percorrerà il Sentiero del viandante, fino a Lecco. Si sposterà a Pavia su strade secondarie. Da Pavia a Firenze seguirà la Via francigena, si sposterà fino a La Verna, dove percorrerà la Via di San Francesco, passando da Assisi, Rieti, fino a Roma. Lungo il percorso incontrerà alcune famiglie dell’associazione, che lo accompagneranno per brevi tratti. Giunto a Roma, consegnerà il messaggio dell’associazione a Papa Francesco, ai politici locali, e all’Istituto Superiore di Sanità.
«Sarà il nostro portavoce – ha sottolineato Beatrice Vola, presidente del GFB Onlus –, racconterà a tutte le persone che incontrerà durante il suo tragitto quello che facciamo e indosserà le nostre magliette”. Il vicepresidente Marco Perlini ha proseguito nella spiegazione:”Marco porterà un messaggio di gioia, pace speranza, accompagnato dalle preghiere dei membri dell’associazione, che lo sosterranno a distanza, nel suo viaggio di riflessione e sensibilizzazione. Questo pellegrinaggio nasce con l’obiettivo di sensibilizzare sui problemi delle persone affette da questa grave malattia genetica, la distrofia dei cingoli di tipo 2E, portando un messaggio di speranza nella ricerca scientifica, che in questo momento sta cercando di trovare terapie efficaci per la malattia, la speranza di trovare la luce, che guidi in maniera efficace i ricercatori verso la terapia».