Sondrio, 24 marzo 2022   |  

Cei accogliere e costruire la pace

di Cristiano Comelli

Il suo invito è stato fraterno quanto chiaro: accogliere e costruire la pace con uno sguardo nuovo

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Il cardinale Gualtiero Bassetti, presidente della Cei, ha sviluppato in un'ampia riflessione il concetto intervenendo ai lavori della sessione primaverile del Consiglio episcopale permanente. "Cari confratelli - è il suo esordio - ci ritroviamo insieme mentre alle porte dell'Europa una guerra devastante sta seminando terrore, morte e distruzione. Il nostro pensiero va alle vittime , ai loro cari e a quanti sono costretti a lasciare le proprie case per cercare un luogo sicuro, uniamo la nostra voce a quella del Santo Padre affinchè in nome di Dio si ascolti il grido di chi soffre e si ponga fine ai bombardamenti e agli attacchi".

Ringraziando chi si sta impegnando a vario titolo per organizzare e favorire l'accoglienza dei cittadini in fuga dall' Ucraina, il presidente della Cei ha invitato ad assumere uno sguardo nuovo sulla realtà rifacendosi alle pagine del Vangelo di Luca, più precisamente al capitolo dedicato al padre misericordioso "capace di accettare scelte di autonomia del figlio che forse egli stesso non condivide - scrive - senza tuttavia rinchiudersi nel carapace delle sue idee e con un gesto di tolleranza e di pazienza che somiglia molto all'atteggiamento di Dio padre che dà tempo ai suoi figli per riconoscere e fare il bene".

Un atteggiamento che Bassetti definisce "di sguardo da lontano e non solo un vedere materiale , non ripiegato sugli affari quotidiani, di un padre che vede perchè sa guardare". Ed è su questo sentiero che, aggiunge, dovrà muoversi il cammino sinodale perchè "in questo tempo dedicato all'ascolto aprire le orecchie significa accogliere, guardare tutti e ciascuno con la stessa misericordia di cui è stato capace il padre della parabola". L'analisi di monsignor Bassetti torna poi a incentrarsi sulla crisi internazionale e sulle sue drammatiche conseguenze sul piano umano.

Ricordando come tale crisi "evoca per l'Europa il fantasma di un passato che si riteneva ormai definitivamente archiviato", il presidente della Cei ha unito la sua voce a quella del Santo Padre nel definire quanto sta accadendo in Ucraina per mano della Russia di Vladimir Putin "disumano e anche sacrilego".

E aggiunge: "grazie alle testimonianze di giornalisti e operatori della comunicazione , pericolosamente in prima linea per documentare gli accadimenti, ci arrivano le notizie di migliaia di morti, gran parte dei quali sono civili". Emerge un'immagine, prosegue Bassetti, di "una popolazione che, da un giorno all'altro, ha perduto la propria quotidianità, la propria casa, la propria famiglia ed è stata costretta a separarsi dai proprii cari, a lanciarsi in una fuga per la salvezza a rischio della vita".

E per questo chiama a raccolta l'Unione Europea consapevole del fatto che "non si può pensare che i paesi di confine possano sostenere da soli l' impegno umanitario". E la invita ad "attuare un vero e proprio piano di ridistribuzione dei cittadini ucraini dei varii stati membri".

Bassetti ricorda come le chiese stiano facendo la loro parte in questo progetto di accoglienza e fede ne fanno , per esempio, i cittadini ucraini accolti da ben venti Caritas diocesane una volta giunti con voli umanitari da Varsavia. "L'auspicio - prosegue -è che la mobilitazione della comunità politica internazionale possa trovare una soluzione al conflitto intensificando gli sforzi diplomatici per arrivare alla cessazione delle ostilità e dell'indiscriminata violenza che rappresentano sempre un passo indietro nel cammino dell'umanità.

Sogniamo e vogliamo la pace di tutti i popoli e per questo, venerdì 25 marzo, festa dell'Annunciazione, ci uniremo con i vescovi e i presbiteri di tutto il mondo a papa Francesco che consacrerà la Russia e l'Ucraina al Cuore Immacolato di Maria, ulteriore segno della misericordia di Dio che, al contempo, esprime tutta la preoccupazione del Santo Padre per quella situazione estremamente pericolosa per l'umanità intera".

L'analisi del presidente della Conferenza Episcopale Italiana si incentra poi sulla situazione attuale dell'Italia: "la crisi energetica e l'aumento generazlizzato dei prezzi - ricorda - stanno pesando in misura considerevole sull'andamento dell'economia e sulal vita concreta delle famiglie già duramente provate dalle conseguenze della pandemia, l'esperienza, del resto, ci dice che la crescita economica è certamente una leva di fondamentale importanza per la ripresa complessiva del paese, un presupposto ineliminabile". Bassetti valuta con preoccupazione il fatto che "il numero delle persone in povertà assoluta nel 2021 sia rimasto sostanzialmente stabile e su livelli allarmanti".

A questo si aggiunge una crisi demografica che non accenna ad avere flessioni documentata dal minimo storico delle nascite "che per la prima volta si sono fermate sotto la soglia emblematica delle 400 mila unità". Certo, aggiunge, del tutto rilevante è stata l'introduzione di alcune misure come l'erogazione dell'assegno unico.

Per Bassetti, però, "un'inversione di tendenza non sarà possibile senza un salto di qualità sul piano culturale". Occorrerà quindi, a suo avviso, dare "risposte all'insegna della responsabilità e della solidarietà in ogni ambito". La Chiesa, dal canto suo, "continua a procedere con passi decisi e convinti nella tutela dei minori e delle persone vulnerabili perchè quello degli abusi è un fenomeno che interpella nel profondo ciascuno e non permette di abbassare la guardia". Parla delle motivazioni con cui la Corte Costituzionale ha respinto il quesito referendario sull'omicidio del consenziente come di parole "da accogliere con sollievo".

E non lascia a margine l'impegno della Chiesa "di prossimità e accompagnamento nei confronti di tutti i malati". In uno scenario caratterizzato da profonde inquietudini e laceranti emergenze, Bassetti invita i credenti a "condividere la bellezza della vita umana abitata dallo Spirito del Signore" non disgiungendo la loro fede dall'impegno sociale quotidiano in cui essa si concreta. Per il popolo di Dio si pone l'esigenza, conclude, di "un contributo a tutto campo per custodire la vita, dono del Signore, in ogni sua espressione e testimoniare che Dio si prende concretamente cura dell'umanità". (Cri.Com.)

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