Un traguardo importante che viene celebrato con la mostra aperta in questi giorni nelle sale espositive del MVSA
Sono infatti 30 gli anni che ha festeggiato la scuola di Morbegno: un traguardo importante che viene celebrato con la mostra aperta in questi giorni nelle sale espositive del MVSA (Museo Valtellinese di Storia e Arte). ’30 anni di liceo artistico Gaudenzio Ferrari di Morbegno’ è un’esposizione a due tappe organizzata da MEVA events di Valentina Merizzi.
Si parte con il prologo (dal 15 al 17 Maggio) un’esposizione collettiva di quattro ex studenti: Elena Milani, Domenico Buzzetti, Barbara Aloisio e Alex Bombardieri hanno messo in mostra «I lavori che più rappresentano il nostro percorso personale - spiegano gli artisti -. I visitatori troveranno installazioni, sculture, chine, foto e video: linguaggi diversi che spaziano dai più classici ai più moderni. Ad accomunarci è l’aver studiato nella stessa scuola, un liceo a nostro avviso fondamentale soprattutto in un’epoca in cui l’importanza delle immagini è predominante».
Una mostra che ben si inserisce nella realtà museale di Sondrio, come spiega la neo direttrice Alessandra Baruta: «Questo progetto, a cura di Valentina Merizzi (MEVA Events) spero sia il primo di una lunga serie di collaborazioni con artisti giovani del territorio: il nostro progetto di rendere il MVSA un museo proprio per tutti passa anche da qui, dalla voglia di aprire le porte di Palazzo Sassi de’ Lavizzari a iniziative che mantengano un certo peso culturale ed artistico, ma creando sinergie nuove e innovative. La realtà museale quindi è solo in trasformazione, ma si evolve per stare al passo con i tempi e con i cittadini, realizzando momenti culturali sempre di alto livello e con momenti formativi dedicati. Barbara Aloisio, Alex Bombardieri, Domenico Buzzetti ed Elena Milani ci trasportano nel loro mondo, nel loro concetto di arte con opere scultoree, fotografiche e visive, ma soprattutto con la capacità della carica emotiva e della potenza espressiva che spesso è la sola arte contemporanea a poter dare, grazie alla sua capacità di spogliarsi di pregiudizi e preconcetti. Il MVSA quindi apre le porte all’arte e alla cultura, a questi giovani artisti valtellinesi e agli artisti futuri, tessendo legami con la nostra realtà, ma anche cercando e trovando spunti esterni per una crescita continua».