Kwizera 2024: il diario della Missione grosina

È’ in corso, iniziata lo scorso 30 Gennaio per concludersi il 15 Febbraio, la Missione Kwizera 2024, promossa dall’omonima associazione grosina, in Rwanda.

Il primo appuntamento della Missione 2024 ci porta, venerdì mattina, all’Asilo Carlin di Kagera, cuore pulsante della generosità grosina che ne sostiene il funzionamento dopo averne promosso la costruzione nel lontano 2010.

Lo raggiungiamo percorrendo la nuova strada ampia ed asfaltata che collega Rukomo a Nyaghanga. Sono lontani i tempi in cui la strada sterrata era un susseguirsi di buche ed avvallamenti che rendevano il viaggio un vero e proprio percorso si guerra.

Ci accolgono le tre maestre, Esperance, Leocodie e Liberata, con i loro circa cento bambini, che ci aggiornano sulle esigenze dell’Asilo, in particolare sulla necessità di alcuni interventi manutentivi per mantenere la struttura pienamente efficiente.

Il pomeriggio di venerdì ci siamo trasferiti a Bugarama, una centrale (una sorta di sotto-parrocchia) della parrocchia di Nyagahanga, per incontrare presso la Chiesa della Beata Vergine delle Grazie la comunità locale .

Oltre alla tradizionale Santa Messa per i benefattori dell’Associazione, quest’anno la nostra visita era caratterizzata dalla consegna di una Via Crucis, dipinta dal nostro collaboratore ruandese, Bernard, già realizzatore nel 2019 della statua della Madonna.

Momento caratterizzante delle Missione si è avuto martedì 6 Febbraio, a coronazione di un percorso iniziato nel 2020, quando all’indomani delle morte della carissima Catia Asti, tra i fondatori con il marito Angelo Bertolucci dell’Associazione Kwizera onlus, fu deciso di dedicare alla sua memoria una struttura nel villaggio di Rwamiko per farne una sorta di casa famiglia per le ragazze madri assistite dalle suore della Fraternità del Buon Pastore.

Poi a frenare i programmi arrivò il Covid ed il lungo periodo della pandemia che congelò ogni iniziativa. Nel frattempo, nel luglio 22 ci lasciava anche Rina, anche lei con il marito Franco Simonini tra i fondatori di Kwizera onlus; così il suo nome si affiancò a quello di Catia sul frontespizio della Casa.

Anche la destinazione della Casa cambiava: le suore decidevano di farne un nido per i piccoli delle ragazze madri. Così si è arrivati al giorno in cui abbiamo celebrato ufficialmente la nascita di questo nuovo asilo nido dove le suore accolgono una ventina di piccoli che qui trovano un ambiente pienamente confacente alle loro esigenze: dalla vivacità delle pareti fantasiosamente arricchite da disegni, agli arredi a dimensione di bambino, fino al piccolo parco giochi ricavato sul retro della casa.

Qui i bambini trascorrono la giornata, fino alla sera, potendo contare anche su una refezione adeguata. Nei limiti delle proprie disponibilità l’Ass. Kwizera continuerà a sostenere questa iniziativa anche per il futuro.

La giornata di mercoledì è stata destinata alla visita alla comunità Batwa (pigmei) di Kibali. Un appuntamento che si ripete dal lontano 2007 quando sono iniziati gli interventi associativi a favore di questa sfortunata comunità che da sempre vive ai margini della società ruandese e che non è mai riuscita ad affrancarsi da modelli e stili di vita decisamente precari e degradati, non solo materialmente.

Anche quest’anno abbiamo voluto portare un segno di vicinanza consegnando a ciascuna delle 54 famiglie che compongono la comunità, oltre alle 16 madri singole presenti nella stessa, un sacco di 5 kg di fagioli ed un altro con altrettanti kg di farina di mais. Questa volta abbiamo trovato quelle persone ancora più incupite, tanto che sono mancate le consuete manifestazioni di gioia, fatte da canti e danze, a cui eravamo stati abituati negli anni passati.

Unico dato positivo che abbiamo potuto rilevare è stato il ripristino, da parte delle autorità civili, della figura di una sorta di responsabile del villaggio nella stessa persona che vi prestava servizio in passato. Una figura che almeno riesce a garantire un minimo di ordine nella vita comunitaria.

Analoga distribuzione di fagioli e farina di mais, per un totale di sei quintali, è stata fatta a Miyowe, nella parrocchia di Burehe. Qui, chiamate a raccolta dal parroco don Fulgence, si sono radunate 60 famiglie, oltre quelle della comunità batwa vi erano anche alcune famiglie particolarmente disagiate della zona.

Il fatto ha creato qualche accenno di discussione perché alcuni batwa giudicavano un’intromissione quella delle famiglie non appartenenti alla loro comunità. Qui, diversamente che a Kibali, non sono mancati canti e danze.

Lunedì 12 Febbraio, il mattino è stato dedicato all’incontro con i bambini del Progetto Adozioni. Erano presenti bambini, chiamati a raccolta dalla nostra madame Pascasia, responsabile solerte e sensibile del Progetto che cura il rapporto con questi bambini, essendo sempre aggiornata sulle rispettive situazioni familiari, spesso difficili.

Al pomeriggio di lunedì c’è stato l’incontro con gli operatori del Posto di Sanità “Alfredo Pierotti” di Mubuga, piccolo presidio sanitario inaugurato nel 2019, per accertarsi del suo andamento e per la consegna di medicinali.

Durante la Missione si è avuta anche la visita al Monastero delle Clarisse di Niynawimana, che la nostra Associazione ha sostenuto in fase di fondazione nel 2019 e continua a sostenere con un contributo continuativo mensile.

Per ulteriori approfondimenti: https://alberwandesi.blogspot.com/p/chi-siamo.html

Accoglienza della MIssione grosina in un centro finanziato dall’Associazione Kwizera ODV (credit foto: blog Alberwandesi)

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