“Partiamo da un dato decisamente impressionante. Se considerassimo solo il PIL, pari a 481 miliardi di euro, la Lombardia sarebbe il decimo Stato dell’Unione Europea. Questa solidità si fonda su una diversificazione di un’economia, che spazia dalla manifattura alla finanza, dal terziario avanzato al turismo. È il risultato di decenni di investimenti in infrastrutture, innovazione tecnologica e sviluppo industriale. Allo stesso tempo questa forza si fonda sul modello culturale lombardo imperniato tra l’altro sul senso di comunità e di laboriosità”.
Lo ha detto il ministro dell’Economia e Finanze, Giancarlo Giorgetti, portando il proprio saluto all’evento ‘Il Mondo è in Lombardia’, organizzato nel palazzo della Regione dal presidente Attilio Fontana e dal sottosegretario alle Relazioni internazionali Raffaele Cattaneo. All’appuntamento ha preso parte il Corpo consolare di Milano e della Lombardia, il più nutrito del mondo insieme a quello di New York, con 115 rappresentanze, e numerosi stakeholder in rappresentanza di diversi settori. A coordinare i gruppi di lavoro oltre al vicepresidente Marco Alparone, gli assessori Simona Tironi (Istruzione, Lavoro e Formazione) e Guido Guidesi (Sviluppo sostenibile).
“Nella fase post-pandemica, tra il 2019 e il 2023 il PIL lombardo è cresciuto del 6,7%, due punti in più della media nazionale. Una ripresa trainata dall’espansione sui mercati internazionali: le imprese lombarde ha infatti una lunga tradizione nell’export, in primis per la presenza sui mercati europei, poi si è aggiunta una maggiore influenza verso le economie emergenti come la Cina, i Paesi Arabi, il Messico, una diversificazione fondamentale per bilanciare la fase di contrazione della manifattura tedesca”. “La Lombardia – ha concluso – deve mantenere alta l’asticella dell’ambizione, permettendo all’Italia di presidiare il proprio posizionamento nei settori ad alta intensità tecnologica”.
Nel suo saluto d’apertura il presidente Fontana, oggi a Roma per un incontro con il ministro Calderoli sul tema dell’Autonomia differenziata, ha evidenziato come “proprio l’Autonomia debba essere una materia cara a tutti i lombardi, perché ci permetterà di possedere maggiori deleghe e più responsabilità anche nel contesto internazionale”. “Siamo e vogliamo essere sempre di più un punto di riferimento importante nello scenario globale, mettendo al centro le comunità lombarde presenti nel mondo e affrontando le sfide della cooperazione. “Quest’anno – ha concluso Fontana – abbiamo intensificato rapporti e relazioni con nuove missioni istituzionali all’estero. Nel 2025 intensificheremo ulteriormente queste attività per rendere la nostra Lombardia sempre più forte e attrattiva”.
Nel corso dell’evento, poi, è intervenuto anche Giorgio Silli, sottosegretario di Stato al ministero degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale, che ha citato anche la legge regionale sui lombardi nel mondo: “Sto incontrando sempre più di frequente – ha detto – il sottosegretario Cattaneo. Sono stato ben felice di portare avanti la legge sui lombardi nel mondo, un provvedimento che ha dei profili interessantissimi”.
“La Lombardia è, per sua natura, aperta al mondo: senza relazioni internazionali non esisterebbe. Le nostre radici affondano in un contesto globale, e le imprese lombarde sono eredi di questa tradizione, portando nel mondo la qualità e l’originalità della nostra cultura. Stiamo investendo molto sull’internazionalizzazione, non solo in ambito economico, ma anche valorizzando le comunità lombarde all’estero e promuovendo la cooperazione, in particolare in Africa. Vogliamo essere al fianco di imprenditori, cittadini e studenti lombardi, che nel mondo sono i nostri primi ambasciatori, contribuendo a diffondere la cultura e i valori della nostra Regione.”
Nel corso del convegno è intervenuto anche il vicepresidente e assessore al Bilancio di Regione Lombardia, Marco Alparone . “Organizzare una giornata come questa, durante la quale la Lombardia è al centro del mondo – ha detto – ha un obiettivo principale: condividere progettualità. Questa è una delle missioni di una regione come la nostra che rappresenta il decimo stato d’Europa come PIL. In quest’ottica emerge con chiarezza l’importanza di avere la capacità di confrontarsi non solo con gli stakeholder territoriali, ma anche con tutti i corpi consiliari per raggiungere due obiettivi: da un alto riuscire ad ascoltare i bisogni, dall’altro condividerli e provare di costruirli insieme”.