Francesco di Sales (21 Agosto 1567, Château de Sales – 28 Dicembre 1622, Lione, Francia) era il primogenito del signore di Boisy, appartenente a un’antica famiglia savoarda. Ricevette un’educazione per otto anni (1581-1588) a Parigi con i maestri gesuiti, proseguendo poi gli studi umanistici (1589-1592) all’Università di Padova, dove conseguì la laurea in Giurisprudenza.
Sales viene descritto come un uomo di grande statura morale, dotato di un giudizio acuto e di un intelletto brillante. Era un osservatore attento e appassionato delle scienze, comprese quelle profane, e delle belle arti. Nonostante la sua elevata posizione come Vescovo di Ginevra, rimase sempre distaccato dalle vanità del mondo, mantenendo una semplicità che lo distingueva dagli altri.
San Francesco di Sales, rinunciando a una promettente carriera legale, scelse di diventare sacerdote all’età di 26 anni nel 1593, presso la cattedrale di Annecy. Si mise al servizio del vescovo per rievangelizzare la Savoia, ormai sotto l’influenza del calvinismo. A trentadue anni, fu nominato vescovo coadiutore e, tre anni più tardi, divenne vescovo titolare di Ginevra.
Sales si dedicava alla predicazione distribuendo foglietti con le sue omelie alle famiglie. Un tratto distintivo di San Francesco de Sales era la sua abilità nel dialogare con le persone giungendo presto al cuore. Credeva fermamente che una comunicazione efficace non consistesse solo nel trasmettere informazioni, ma nel raggiungere le profondità dell’animo umano.
San Francesco di Sales era un esperto nell’ascolto attento e comprensivo degli altri. La sua gentilezza e la sua abilità nel mettersi nei panni altrui gli consentivano di instaurare un clima di fiducia e apertura al dialogo. Anche affrontando argomenti complessi, San Francesco di Sales usava un linguaggio chiaro e diretto, evitando tecnicismi e sofismi. La sua capacità espositiva rendeva i suoi insegnamenti accessibili a tutti, a prescindere dal loro livello culturale.
Nel libro “San Francesco di Sales – l’uomo, il confessore, il direttore” di Monsignor Angelo Grazioli (Editrice Àncora Milano), viene esplorato in dettaglio il ruolo di San Francesco di Sales come confessore e guida spirituale. Grazioli illustra come il Santo riuscisse, attraverso la confessione, a comprendere profondamente l’animo umano, identificando le fragilità e fornendo un supporto spirituale solido e duraturo.
Nell’opera di Grazioli, si conclude con una riflessione sull’attualità del messaggio di San Francesco di Sales. L’Autore dimostra come gli insegnamenti del Santo continuino a offrire ispirazione a chiunque sia alla ricerca della crescita spirituale. San Francesco di Sales ci invita a sviluppare una spiritualità improntata alla dolcezza, contraddistinta da pazienza, mitezza e comprensione verso gli altri. Egli ci ricorda che la vita cristiana è un percorso di gioia, nonostante le sfide e le difficoltà. Inoltre, San Francesco di Sales enfatizza il valore delle relazioni umane, esortandoci a coltivare amicizia, solidarietà e carità.
Le idee di San Francesco di Sales sulla comunicazione sono sorprendentemente pertinenti nel nostro mondo veloce e spesso impersonale. Nell’era dei social media e della comunicazione digitale, il suo invito a costruire relazioni autentiche e a dialogare con il cuore delle persone acquista un significato speciale. I principi di San Francesco di Sales trovano applicazione in ogni tipo di relazione, dalla famiglia e amicizia, al lavoro e alla vita sociale. La Chiesa, proprio in virtù della sua straordinaria capacità di comunicare le ragioni della fede, lo ha indicato come patrono dei giornalisti, la cui missione principale dovrebbe essere proprio la comunicazione.