Quaresima: il messaggio del Cardinale Cantoni Vescovo di Como

Mercoledì 5 marzo, con il rito dell’imposizione delle Ceneri, ha inizio la Quaresima, un tempo forte di conversione, un cammino verso il dono della Santa Pasqua, durante il quale vivere le dimensioni della preghiera, dell’elemosina, del digiuno. Il cardinale Oscar Cantoni, vescovo di Como, nel suo Messaggio riflette sulle parole che papa Francesco ha consegnato alla Chiesa universale per il tempo quaresimale. Dal Vescovo Oscar la sollecitazione a scoprire il senso della «rinuncia», del «farsi piccoli» per «riconquistare la fiducia in Dio» e «generare nuove, autentiche relazioni».

Il cardinale Cantoni presiederà la Santa Messa con il rito dell’imposizione delle Ceneri la mattina di mercoledì 5 marzo, alle ore 10.00, in Cattedrale a Como. Qui di seguito il testo del Messaggio di Quaresima del Vescovo Cantoni.

“Cari fratelli e sorelle, amati dal Signore,

con l’antico e significativo rito dell’imposizione delle ceneri, mercoledì 5 marzo, entreremo nel tempo di Quaresima, un cammino di vera conversione che ci condurrà a celebrare, rinnovati nella mente e nel cuore, la Pasqua del Signore. La conversione non è solo intesa come un passaggio dalla incredulità alla fede, ma anche come una trasformazione della vita, una continua, ulteriore evoluzione, alla quale ci chiama incessantemente Gesù di Nazareth. Papa Francesco, attualmente ancora degente all’ospedale Gemelli, nel messaggio che ci ha inviato, ci invita a vivere la Quaresima, in questo anno giubilare, come un vero e proprio pellegrinaggio di fede e speranza, sottolineato attraverso tre passaggi, che vorrei brevemente sottolineare.

Camminare – La Quaresima è un cammino di conversione, ispirato all’Esodo biblico. La condizione dei migranti di oggi è una occasione favorevole che ci richiama immediatamente tutti a riflettere sul proprio percorso spirituale e così ci domandiamo: “siamo in cammino verso la libertà in Cristo o bloccati nelle nostre sicurezze?” Non procedere in avanti sul cammino della vita è già un tornare indietro! Camminare insieme – La Chiesa è chiamata alla sinodalità, cioè a un percorso condiviso di fede e ascolto reciproco. Gli organismi di partecipazione, a livello parrocchiale, vicariale e diocesano, sono l’espressione in un cammino ecclesiale che ha riconsegnato cittadinanza e dignità ecclesiale a tutti i battezzati come membri attivi e responsabili della missione della Chiesa. Quanto è importante, però, evitare chiusure egoistiche, promuovendo unità e accoglienza nelle comunità cristiane, procedendo fianco a fianco, senza calpestare o sopraffare l’altro, senza covare invidia o ipocrisia, senza lasciare che qualcuno rimanga indietro o si senta escluso!

Camminare nella speranza di una promessa– La speranza cristiana si fonda sulla certezza della vittoria di Cristo sulla morte. Siamo invitati a fidarci di Dio, a vivere la speranza nella salvezza e insieme a impegnarci per la giustizia e la fraternità. Ci è data la possibilità di crescere nella conoscenza e nella stima gli uni degli altri, di permettere di imparare gli uni dagli altri e di superare forme di pregiudizio e di precomprensione degli uni sugli altri. Il Papa conclude il suo messaggio chiedendoci se abbiamo la convinzione che Dio perdona sempre i nostri peccati, se aspiriamo veramente alla salvezza cristiana e se invochiamo l’aiuto di Dio per accoglierla. Il cammino della santificazione non si ferma mai ed è esigente, perché richiede un itinerario fondato anche sulla rinuncia. Si tratta di impegnarsi in un lavorio continuo su noi stessi e continuamente dedicarsi nel togliere, nello scavare, nello smussare ciò che impedisce una nuova crescita interiore. Cresce solo chi accetta di farsi piccolo, chi lascia indietro il proprio orgoglio, il culto di sé, la presunzione che tutto dipenda da lui. È un cammino impegnativo, ma possibile con l’aiuto del Signore, e anche gioioso!

Certo, il percorso non è facile, ma possiamo usufruire di quei “compagni di viaggio” che ci permettono di camminare e procedere nella vita secondo lo Spirito: la preghiera, l’elemosina, il digiuno. Utilizziamoli, vivendo in compagnia di essi durante tutta la Quaresima! Si tratta di riconquistare la fiducia in Dio, in noi stessi, negli altri, tale da divenire capaci di generare nuove e autentiche relazioni, che sono il primo, positivo segno della Pasqua di Cristo, che agisce efficacemente in noi. Egli “è la nostra pace, colui che ha abbattuto il muro di separazione che era frammezzo, cioè l’inimicizia” (cfr Ef. 2, 14). Buon cammino di Quaresima, nella speranza che unisce, nella riconquista della fiducia”. Oscar cardinal Cantoni

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