Nell’anno Santo una mostra sul carcere di Como

Bassone quale umanità?”. È questo il titolo della mostra, itinerante, pensata per raccontare la realtà della Casa Circondariale di Como. Composta da otto totem, che affrontano molteplici dimensioni del carcere (salute, lavoro, rapporti con le famiglie e il mondo esterno, solo per citare qualche esempio) è pensata per essere trasportata e assemblata agevolmente. La mostra può essere allestita negli spazi di comunità parrocchiali, oratori, istituzioni, enti o associazioni che desiderino veicolare un messaggio di speranza e di condivisione.

A realizzarla è stata la Caritas cittadina di Como, raccogliendo l’invito di papa Francesco, nell’anno del Giubileo, ad ascoltare e testimoniare il disagio di tanti “detenuti che, privi della libertà, sperimentano ogni giorno, oltre alla durezza della reclusione, il vuoto affettivo, le restrizioni imposte e, in non pochi casi, la mancanza di rispetto” (Bolla di Indizione dell’Anno Santo Spes non Confundit, papa Francesco, 2024).

Da qui la realizzazione di questo progetto sul carcere di Como, che offre uno sguardo intimo e profondo all’interno un mondo carico di umanità e fatica, raccontato attraverso scatti non professionali, dentro un set di barriere di cemento. L’esposizione è un viaggio oltre il muro, per aiutare a conoscere la realtà che vi si nasconde. Lo scopo è quello di provare ad aprire un varco di luce, svelando le fragilità di un’“isola” la cui presenza stride con il contesto che la circonda (l’Oasi naturalistica del Bassone).

Dall’8 al 16 marzo la mostra sarà visitabile negli spazi nella parrocchia di Como-Sant’Agata, dove mercoledì 12 marzo, dalle 18.15 alle 19.30, verrà presentata alla presenza, tra gli altri, del direttore della Casa Circondariale del Bassone Fabrizio Rinaldi, e del cappellano padre Zeno Carceri. L’incontro è aperto a tutti.

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