Ss38 sud di Sondrio perplessità sul progetto

Perplessa era e perplessa resta. Il sindaco di Montagna in Valtellina Barbara Baldini ravvisa diversi elementi di stortura nel progetto per la realizzazione della cosiddetta strada statale 38 tangenziale sud di Sondrio.

E, attraverso una fitta lettera, li indica nei dettagli. “L’opera-  esordisce- si configura come un mero superamento del passaggio a livello Trippi ma non contempla la possibilità di dare una seria alternativa ai problemi di traffico ben conosciuti da chi percorre la SS 38 in quel tratto, l’intervento, in questo senso, non costituisce una valida soluzione di portata sistemica alla problematica viabilistica del contesto ma, anzi, pregiudica in futuro la realizzabilità di una strada tangenziale degli abitati degna di questo nome e che possa rispondere in modo efficace e nel lungo periodo ai noti problemi del traffico lungo la statale 38”. 

Insomma, per Baldini, non solo il progetto definitivo sarebbe un problema in sè, ma rischierebbe di generarne di ulteriori precludendo altre ipotesi migliorative atte a rendere più razionale una viabilità congestionata.  La sua attenzione poi si punta sulla frazione Piano che, aggiunge, “principalmente interessata  dalle incidenze del progetto, poggia esclusivamente su strade  di calibro ridottissimo già ogi congestionato dal flusso dei veicoli”.  La sua conclusione al riguardo è che “chi transita ora su queste arterie continuerà a scegliere le vie interne per viaggiare in direzione Tirano piuttosto che muovere verso la futura rotatoria di via Europa che costringerebbe gli automobilisti a un più lungo percorso con un tratto in senso inverso”.  Uno scompenso che, lungi dall’essere viabilistico, dice Baldini, sarebbe anche salutistico per il peggioramento a suo avviso generato dal progetto su qualità dell’aria. Con il risultato, aggiunge, che anche la salute dei residenti sarebbe messa a dura prova.   

In più, osserva il primo cittadino di Montagna in Valtellina, “la verifica di compatibilità idraulica è stata effettuata senza tenere conto del trasporto solido del torrente  Davaglione”.   Un altro fattore, a suo modo di vedere, foriero di potenziali rischi per il territorio. L’opera, sostiene Baldini, “avrà un’incidenza peggiorativa sul grado di valenza paesaggistica delle aree residenziali e produttive lungo la via Stelvio di cui il progetto non sembra prendere in considerazione possibili soluzioni di mitigazione”.   Baldini esclude poi che la situazione di circolazione di duemila veicoli l’ora impegnati a percorrere via Stelvio nei due sensi di marcia possa essere regolata in modo adeguato da un impianto semaforico. Altre criticità sollevate dal sindaco di Montagna in Valtellina concernono il disagio derivante dall’uso del sottopassaggio di via Nani per i veicoli diretti da Sondrio a Tirano per la presenza del passaggio a livello “il quale consta di tempi molto lunghi con sbarre abbassate in funzione di ripetuti passaggi del treno”. 

Una situazione che comporterebbe, aggiunge Baldini, appesantimenti viabilistici anche per Montagna.  Baldini boccia quindi il progetto su tutta la linea ritenendo sollevi più problemi di quelli che risolve e che generi aggravamenti viabilistici e ambientali non certo benefici per il territorio. 

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