Vicenza al giardino di Santa Corona fiorisce, coloratissima, la Pace

Ultimi ritocchi al raccolto giardino di Santa Corona, da poco restituito alla cittadinanza, e domani mattina alle 9.45 apre ufficialmente i battenti Intrecci di Pace, dove a sbocciare non sono solo migliaia di sgargianti fiori-pompon, ma anche i risultati di un lungo e appassionato lavoro che per mesi ha coinvolto un’intera comunità, dai bambini delle scuole dell’infanzia agli anziani delle rsa, passando per i giovani dei centri creativi. Tutto questo solo grazie al coordinamento, alla disponibilità, alla sensibilità e anche al lavoro di una sessantina di volontarie.

E perché? Semplicemente, si fa per dire, per la Pace. Il ricavato dell’iniziativa -che propone previa offerta libera e consapevole una vasta gamma di manufatti in lana ma anche altri gadget rigorosamente fatti a mano e a tema alpino (ma non solo)- andrà infatti a finanziare laboratori di educazione alla pace, alla nonviolenza, alla gestione dei conflitti e alle pari opportunità per i giovani e giovanissimi nelle scuole di Vicenza, nel prossimo anno didattico.

La Pace si costruisce ogni giorno, con gesti concreti e trasmettendone il valore alle giovani generazioni” ha dichiarato Massimo Cortesi, responsabile comunicazione dell’Associazione Nazionale Alpini “ed è per questo che come Penne Nere, in occasione della 95° Adunata a Vicenza abbiamo accolto e sostenuto fin da subito con grande entusiasmo l’idea prima e il progetto poi di Intrecci di Pace proposto dagli Assessorati alle Pari Opportunità e alla Pace di Vicenza, in collaborazione con le associazioni locali. Vederlo concretizzato è una soddisfazione e ora contiamo sul grande cuore alpino per centrare l’obiettivo”.

Numerose, organizzate, colorate quanto i loro pompon, le volontarie dell’associazione Come un incantesimo –la stessa che ha vestito piazza dei Signori di una coperta, sempre benefica, di lana coloratissima in occasione dell’operazione Viva Vittoria-, che sono anima e braccia di Intrecci di Pace, hanno piantato, uno per uno, nel prato intere aiuole di fiori di lana e decorato ogni angolo del giardino di Santa Corona. Accanto a loro anche i giovani creativi della cooperativa sociale Bizzart, che hanno dato un forte contributo in tema di multimediale ma anche con una collezione di biglietti unici con il cappello alpino realizzato con tessuti di riciclo.

Guai a fermare questo esercito di Pace: domani tutto sarà perfetto per l’inaugurazione e per il passaggio delle oltre 400 mila persone attese in città per l’Adunata. Certo, anche solo la sbirciata di oggi ha entusiasmato tutti, compreso il sindaco Giacomo Possamai che è passato a cogliere anche lui un fiore di quella Pace che la sua amministrazione ha fortemente promosso a fianco degli Alpini dell’Adunata, il cui motto 2024 è proprio Il sogno di Pace degli Alpini.

La sua vice, nonché assessora alle Pari Opportunità Isabella Sala ha commentato: “È stato un grande progetto collettivo all’insegna della creatività e della comunità. Ringraziamo le volontarie di Come un incantesimo, la cooperativa sociale Bizzart, la Consulta per le politiche di genere e le migliaia di bambini e bambini, ragazzi e ragazze, nonni e genitori che hanno contribuito a realizzare migliaia di manufatti. Con l’associazione Nazionale Alpini abbiamo creato un evento il cui ricavato tornerà alle giovani generazioni. Grazie di cuore a chi ci ha sostenuto e sosterrà visitando l’installazione nel magnifico giardino di santa Corona e donando a favore di progetti educativi per la pace e le pari opportunità”.

È stato bello -ha sottolineato Giovanni Selmo, assessore all’Istruzione e alla Pace– “preparare” i bambini e le bambine della città all’Adunata facendoli lavorare insieme, con un’attività laboratoriale e di manualità che li ha molti divertiti. D’altronde la concretezza e il lavoro manuale sono due aspetti molto cari agli Alpini, così come il senso di comunità. Grazie ai volontari e alle volontarie che hanno reso possibile un “ritorno” dell’Adunata prima e dopo l’evento, quando con i ricavati dei lavori finanzieremo progetti di pace ed educazione di genere attraverso il nostro piano formativo territoriale”.

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