Regione Lombardia riconosciuto ufficialmente il Bio-Distretto Valle Camonica

Regione Lombardia ha riconosciuto ufficialmente il Bio-Distretto Valle Camonica, ai sensi della legge nazionale sull’agricoltura biologica. Si tratta del secondo Distretto Biologico regionale dopo quello della Valtellina. Lo annuncia l’assessore regionale all’Agricoltura, Sovranità alimentare e Foreste.

Il Bio-Distretto, con sede a Cerveno (BS), è un’associazione senza scopo di lucro e opera tra 41 Comuni della provincia di Brescia e 4 della provincia di Bergamo, all’interno della Riserva della Biosfera ‘Valle Camonica – Alto Sebino’, comprendendo l’intero territorio del bacino superiore del fiume Oglio con una superficie agricola totale di oltre 17.000 ettari, dei quali circa 580 certificati biologici.

“Regione Lombardia – dichiara l’assessore all’Agricoltura – compie un altro passo per favorire la crescita del settore biologico. Il Bio-Distretto della Valle Camonica, oltre ad avere da oggi titolo per essere inserito nel Registro Nazionale del Ministero dell’Agricoltura, potrà introdurre tante azioni per lo sviluppo e il rafforzamento delle aziende e la condivisone di saperi, tecniche e attrezzature, facendo sistema per migliorare la commercializzazione dei prodotti, ma anche per favorire la formazione professionale”.

Aderiscono al Distretto 82 soggetti, tra cui imprenditori agricoli e di filiera, associazioni ed enti pubblici e per la valorizzazione dei prodotti, associazioni di consumatori, cooperative sociali e il Consorzio di tutela del formaggio Silter DOP.

Le principali produzioni bio sono rappresentate da un paniere che comprende cereali di montagna (frumento, grano saraceno, segale), farine e pasta integrali; latte e derivati, uva da vino, olio extra vergine, miele, polline, erbe officinali, piccoli frutti, succo di mela, confetture.

Uno degli obiettivi primari previsti dal Piano quinquennale di attività è di aumentare di almeno il 10% la superficie certificata in questo territorio che rappresenta la vallata prealpina e alpina più estesa della Lombardia e che conserva una forte valenza naturalistica, paesaggistica e di agrobiodiversità.

Saranno previste azioni mirate come lo sviluppo della filiera dei cereali, con la destinazione di terrazzamenti alla cerealicoltura e la produzione di farine e di pane e il rafforzamento della filiera apistica. Verrà inoltre aperto uno sportello di orientamento per gli operatori biologici e supporto alla certificazione.

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