A Lugano uno studio sulla musica

Musica, musica e ancora musica. Il comune di Lugano ha promosso dal 2021 una serie di indagini riguardanti i vari settori di offerta culturale nel suo comune. Questa volta è toccato alle musiche attuali. L’indagine è stata condotta in collaborazione con il servizio di statistica urbana e la sezione della Svizzera Italiana di Sonart.

Lungi dall’avere un mero scopo esplorativo, l’indagine è stata concepita dal comune ticinese con lo scopo di tarare sempre meglio le attività sulle effettive esigenze dei suoi fruitori. “Lo sviluppo di questo secondo studio – spiega il comune in una nota- ha come obiettivo comprendere nel dettaglio le reali dimensioni e le caratteristiche di un settore particolarmente dinamico come quello delle musiche attuali, anche alla luce dei diversi progetti in corso in campo musicale”.   

Il questionario ha riguardato 123 persone, ovvero circa il 60 per cento della potenziale popolazione degli operatori musicali. Il 68.3 per cento è composto da uomini e il restante da donne , e il 56,9 da persone di età inferiore a 35 anni cui fa riscontro un 27,6 per cento della fascia 36-45. Il 39,8 dei coinvolti nel sondaggio è formato da professionisti ,il 33 da semiprofessionisti e il 27,2 per cento da amatori.  “Dalla ricerca- spiega il comune_ risulta che un’attività esclusiva nell’ambito delle musiche attuali è rara, quasi il 70 per cento di chi ha risposto al questionario, infatti, ha un’altra attività lavorativa”. Solo un terzo dei musicisti, è un altro dato significativo consegnato dalle risultanze del questionario, possiede una remunerazione tale da poter vivere esclusivamente i musica, mentre il 70,5 per cento, pur coltivandone la passione, dichiara di ricavare dalla musica meno del 50 per cento dei suoi introiti. “Dalla ricerca- dice il comune -emerge anche che il settore è poco sostenuto da finanziamenti di terzi, il sostegno di enti pubblici e privati pesa solo il 23 per cento sui finanziamenti dichiarati, per il restante 77 si tratta di autofinanziamento”.

La ricerca evidenzia anche l’insufficienza di spazi adeguati per poter praticare la musica chiedendone di ulteriori. Roberto Badaracco, capo dicastero cultura, sport ed eventi, sottolinea che “i dati della ricerca dimostrano che a Lugano la scena delle musiche attuali è viva e dinamica, malgrado le non poche difficoltà alle quali è sottoposta”. Badaracco rimarca l’impegno del comune a fornire maggiore sostegno a chi produce e diffonde musica “aumentando le occasioni di produzione e creazione, oltrechè di diffusione”.  Il capo dicastero cultura conclude sottolineando il ruolo di Lugano  arte e cultura nella promozione dell’universo musicale aggiungendo che “andranno implementati  e potenziati nuovi strumenti come una revisione dei sistemi di finanziamento e una più forte collaborazione tra pubblico e privato”. 

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