La Giunta regionale della Lombardia ha approvato le misure rafforzative del piano degli interventi per la qualità dell’aria (PRIA) riguardanti l’energia i trasporti le attività agricole, in vigore da inizio ottobre.
“Iniziative che ci allineano alle direttive europee e che prevedono al contempo una quota di investimento da oltre 50 milioni di euro per innovazione in agricoltura, nel parco veicoli circolante e negli impianti di riscaldamento – ha dichiarato Giorgio Maione, assessore all’Ambiente e Clima della Regione Lombardia – abbiamo rinviato a partire dal 2025 le limitazioni ai veicoli diesel euro 5 nelle aree urbane, previste dalla normativa europea e nazionale, garantendo comunque la possibilità di utilizzare la limitazione chilometrica fornita dal servizio Move-In. Abbiamo inoltre chiesto l’approvazione ai ministeri competenti di due misure straordinarie: 10 milioni per interventi di risistemazione urbana denominato ‘strade verdi’ e 15 milioni per la riduzione delle emissioni di ammoniaca dovute allo stoccaggio e allo spandimento dei reflui zootecnici. A queste si aggiungono i bandi appena aperti relativi al ricambio dei veicoli delle PMI, 6 milioni di euro, e alla sostituzione degli impianti di riscaldamento inquinanti, 23 milioni di euro. Adeguiamo le norme e investiamo per accompagnare ai cambiamenti. Vogliamo abbattere ulteriormente le emissioni senza penalizzare cittadini e imprese”.
“Il mondo agricolo lombardo – ha aggiunto l’assessore all’Agricoltura, Sovranità alimentare e Foreste Alessandro Beduschi – si conferma al centro di un percorso virtuoso, che vede i nostri agricoltori in prima linea per migliorare la qualità dell’ambiente dove per primi loro stessi vivono. Queste misure si inseriscono in un costante processo di miglioramento in corso già da anni con specifici bandi, che hanno utilizzato sia risorse comunitarie sia risorse regionali. Questi ulteriori 15 milioni permetteranno sicuramente alle aziende di concorrere a un obiettivo che è comune a tutti. È necessario però che questo sforzo compiuto venga riconosciuto e correttamente comunicato e che si smetta di demonizzare un settore che rappresenta l’eccellenza dell’italianità. La strada non è quella di una decrescita e di un abbandono delle nostre produzioni ma di una intensificazione sostenibile utilizzando ricerca e innovazione che le nostre aziende hanno già dimostrato di saper utilizzare in modo eccellente. Queste misure vanno nella giusta direzione”.
Le principali novità introdotte:
Dal 1° ottobre 2025 nelle aree urbane dei Comuni di Fascia 1 e dei Comuni con più di 30.000 abitanti di Fascia 2, sono disposte le ulteriori limitazioni della circolazione e dell’utilizzo, per tutto l’anno, nelle giornate dal lunedì al venerdì, escluse quelle festive infrasettimanali, dalle ore 7,30 alle ore 19,30, per gli autoveicoli di classe ambientale Euro 5/V diesel, introdotte progressivamente in base alla categoria: dal 1 ottobre 2025 per le autovetture M1, dal 1 ottobre 2026 per i veicoli commerciali N1 e N2 e per gli autobus M2 e dal 1 ottobre 2027 per tutte le altre categorie. Per questi veicoli limitati sarà comunque attivo il servizio di Move-In con soglie annuali di 10.000 chilometri per le autovetture (M1) e per autobus M2 e di 12.000 chilometri per le altre categorie.
Il provvedimento prevede anche una revisione delle soglie chilometriche annuali Move-In per i veicoli fino a Euro 4 diesel a partire dal 1° ottobre 2024. Al fine di ridurre le emissioni di ammoniaca da parte del comparto agricolo, si prevede di introdurre tecniche di coperture delle vasche di stoccaggio dei reflui e modalità di distribuzione meno emissive, prevedendo una gradualità di adozione degli impegni sulla base delle dimensioni aziendali e delle capacità di investimenti delle aziende.
La delibera predispone inoltre la modifica delle tempistiche per l’attivazione delle misure temporanee: le misure di primo livello (riguardanti il divieto di combustioni all’aperto e le limitazioni alla circolazione per i veicoli inquinanti, al riscaldamento a biomassa e allo spandimento di reflui zootecnici in agricoltura) saranno adottate dopo due giorni consecutivi di superamento del valore di 50 µg/m3 della concentrazione di PM10. Le misure di secondo livello saranno attivate dopo il settimo giorno consecutivo di superamento. Inoltre il provvedimento disciplina il divieto di combustione all’aperto dei residui vegetali e fornisce indicazioni agli enti locali sui controlli e sulla gestione delle tempistiche di avvio degli impianti termici.