Como solennità di Sant’Abbondio

Il 31 agosto è la memoria liturgica di Sant’Abbondio, quarto Vescovo di Como, vissuto nel V secolo d. C. Come tradizione il Vescovo, cardinale Oscar Cantoni, presiederà nella basilica dedicata al Santo, patrono della città e patrono principale (insieme a san Felice) della diocesi di Como, la preghiera dei Primi Vespri nel pomeriggio di venerdì 30 agosto, alle ore 18.30. Durante i Primi Vespri il Vescovo rivolgerà il suo Discorso alla Città.

Il giorno successivo, sabato 31 agosto, memoria liturgica di Sant’Abbondio, in Cattedrale, alle ore 10.00, sarà celebrato il solenne pontificale. A presiedere – alla presenza del cardinale Oscar Cantoni – sarà monsignor Dante Lafranconi, vescovo emerito di Cremona e nativo della diocesi di Como. Monsignor Lafranconi ricorderà con gratitudine, in questa occasione, i 60 anni di ordinazione sacerdotale.

«Fare memoria delle radici sante della nostra Chiesa significa attingere ad una storia di santità che ci precede nel passato, ma allo stesso tempo ci spinge e ci incoraggia oggi e nel futuro nella trasmissione del dono della fede». Questo il pensiero di don Michele Pitino, rettore della Basilica di Sant’Abbondio. «Fare memoria – riprende don Pitino – non ha nulla a che vedere con la nostalgia. Mi piace ricordare che questo richiamo è uno dei frutti del nostro recente Sinodo e che il vescovo Oscar ha tanto insistito in tal senso: coltivare una memoria grata, consapevole e responsabile della storia antica e recente della nostra diocesi. In questa storia sant’Abbondio, insieme ai primi martiri e ai primi vescovi, è quasi a capofila di questa lunga schiera. Abbondio, in particolare, con il suo impegno nell’evangelizzazione rimette al centro della nostra attenzione la fede in Gesù Cristoo». Con la sua intelligenza e le sue missioni, «ha contribuito alle definizioni della fede cristiana e quindi all’elaborazione del Credo per come ancora lo custodiamo in unità con tutti i nostri fratelli e sorelle nella fede, prima ancora di ogni divisione – conclude don Michele –. Forse anche questo spunto ecumenico, insieme al pungolo di cercare sempre linguaggi adeguati e nuovi per dire la fede, è una bella occasione per celebrare quest’anno il nostro patrono alla vigilia dell’Anno Santo»

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