Como sabato 14 Settembre il vescovo Cantoni ordina quattro nuovi diaconi

Sono quattro i seminaristi che sabato 14 settembre, alle 10.00, in Cattedrale, a Como, saranno ordinati diaconi. A presiedere il rito sarà il Vescovo, cardinale Oscar Cantoni. Nicola Bergomi, 33 anni compiuti lo scorso maggio, è nativo della parrocchia San Giovanni Battista di Lanzada (So), nella comunità pastorale della Valmalenco. Mauro Cavallaro, 26 anni il prossimo dicembre, è originario della parrocchia dei Santi Ippolito e Cassiano di Olgiate Comasco (Co). Manuel Dei Cas, 26 anni compiuti lo scorso febbraio, è della parrocchia dei Santi Gervasio e Protasio di Bormio (So). David Martinez, 30 anni a luglio, è della parrocchia del SS. Redentore in Cernobbio (Co), nella comunità pastorale della Beata Vergine del Bisbino.
In questi giorni gli ordinandi diaconi sono in ritiro spirituale in preparazione al rito di sabato.

Il motto scelto per l’ordinazione è un versetto del secondo capitolo del Vangelo di Giovanni: «Qualsiasi cosa vi dica, fatela». L’episodio è quello delle nozze di Cana, quando Maria dice ai servitori di fare ciò che Gesù ordinerà loro. È il primo miracolo di Gesù. «Questo brano evangelico ci ha accompagnati nei mesi di preparazione al diaconato – ci raccontano gli ordinandi –. Don Alberto Erba, padre spirituale del Seminario, durante un tempo di esercizi spirituali ha condiviso con noi una meditazione proprio sulle nozze di Cana, invitandoci a riflettere sulle figure protagoniste di quel racconto e sull’obbedienza cieca dei servitori nei confronti di Maria e di Gesù». Anche l’immagine scelta per il giorno dell’ordinazione è una riproduzione, in chiave moderna, del miracolo di Cana. Si tratta dell’affresco che campeggia nella cappella “Amoris Laetitia” della chiesa di Muggiò (Co). «Durante l’anno – spiegano sempre Nicola, Mauro, Manuel e David – ci è stato chiesto di partecipare alla preghiera mensile delle famiglie del gruppo “Alle Querce di Mamre”. Questi incontri si svolgono nella cappella “Amoris Laetitia” di Muggiò: siamo stati subito catturati dalla bellezza del dipinto e dalla felice coincidenza che l’episodio ritratto fosse proprio il miracolo di Cana». Sebbene il motto scelto non corrisponda al Vangelo della liturgia del giorno dell’ordinazione, per i quattro prossimi diaconi il riferimento all’obbedienza dei servitori, così come descritta dall’evangelista Giovanni, e «all’assunzione della condizione servile di Gesù». con il suo primo miracolo pubblico – ricordando che il significato greco della parola “diacono” è proprio servitore –. è molto importante: «i servitori umili e anonimi di Cana sono ognuno di noi – ci dicono in conclusione –. Siamo servi in ascolto obbediente della parola di Gesù e di Maria. A noi è dato di mettere acqua: questa sarà la nostra opera. Sarà Lui, il Signore Gesù, con i modi e i tempi che vorrà, a trasformare le nostre opere e parole in vino per la sua Chiesa».

Condividi:

Post correlati