Trentasei fotografie in bianco e nero propongono situazioni di vita quotidiana di bambini e ragazzi con Sindrome di Down nelle loro case, scuole, strade, piscine e nei luoghi di lavoro in cui ogni giorno crescono progetti di integrazione, di sviluppo e di condivisione.
Sono gli scatti allestiti nella mostra ‘La Persona Down. Progettiamo un futuro adulto’ inaugurata a Palazzo Lombardia (Nucleo N3) dall’assessore regionale alla Famiglia e Disabilità Elena Lucchini.
L’originale rassegna si svolge in occasione del VI Convegno Nazionale ‘Il mio Orizzonte. Il valore dell’orientamento nelle disabilità cognitivo relazionali’ che si svolgerà dal 23 al 25 ottobre a Varese, Università dell’Insubria.
Le opere esposte sono del varesino Carlo Meazza, un Maestro di arte ed esplorazione fotografica, in passato fotoreporter presso il Giornale del Popolo di Lugano e fotografo ufficiale della Pallacanestro di Varese tra il 1970 e il 1995. Autore di numerosi reportage in Asia, Africa, America Latina ed Europa, ha pubblicato circa novanta libri sia come autore che come ‘contributor’ a volumi dedicati al paesaggio montano e lacustre del Piemonte, della Lombardia e del Canton Ticino.
“Gli scatti d’autore raccolti in questa mostra ci raccontano i volti e la quotidianità di bambini e ragazzi con la Sindrome di Down e ci testimoniano come i percorsi di integrazione, sviluppo e condivisione siano l’autentico strumento per progettare un ‘futuro adulto”, ha dichiarato l’assessore Lucchini osservando che “per questo resta centrale, nella nostra azione di governo, il riconoscimento del diritto alla vita indipendente e all’inclusione sociale di tutte le persone con disabilità”. Il diritto alla vita indipendente, ha aggiunto l’esponente della Giunta, “è trasversale alle politiche regionali e ricomprende quelle di carattere sociale, socioassistenziale, sociosanitario, sanitario ma anche di supporto all’inclusione scolastica e lavorativa, quelle relative all’accessibilità, alla mobilità e alla piena partecipazione alla vita sociale. Solo insieme possiamo abbattere le barriere più insidiose, come quelle culturali, e costruire una Lombardia sempre più inclusiva”.
La rassegna è stata curata da Giovanna Brebbia, chirurgo specialista in Chirurgia Generale all’Ospedale di Circolo di Varese fino al 2011, autrice di numerose pubblicazioni in ambito scientifico. Dopo il conseguimento della laurea in Scienze della Comunicazione all’Università degli Studi dell’Insubria, è curatrice dell’Archivio del padre Gianfranco Brebbia, film-maker di cinema sperimentale degli anni Sessanta-Settanta, soprattutto chirurgico.
Nel 2015 ha costituito il Centro Internazionale ‘Gianfranco Brebbia’ per la ricerca e lo studio del cinema sperimentale, del quale è presidente. Dal 2009 a oggi ha realizzato, in collaborazione con l’Università degli Studi dell’Insubria, convegni, mostre di fotografia, cortometraggi e pubblicazioni di volumi dedicati alla disabilità e all’attività artistica del padre.
Alla cerimonia di inaugurazione è intervenuto anche Gian Piero Papasodero, presidente dell’associazione ‘Diversa-mente’ e ideatore del progetto Route21, iniziativa che consente a ragazze e ragazzi con Sindrome di Down di viaggiare a bordo di rombanti Harley Davidson dando vita a una speciale staffetta in cui si alternano percorrendo le varie tappe dell’itinerario stabilito.
La mostra resterà aperta fino al 18 ottobre, dal lunedì al venerdì, dalle 10 alle 19, nello ‘Spazio N3’ a Palazzo Lombardia.