Omelia del Vescovo di Como, cardinale Oscar Cantoni, nella Messa per il patrono della Polizia di Stato. Il Vescovo questa mattina, lunedì 30 Settembre, alle 10.00, presiede, nella Basilica di Sant’Abbondio in Como, la Santa Messa.
“Viviamo un momento storico molto travagliato e tutti ci rendiamo conto che la pace nel mondo è seriamente compromessa su vari fronti. Più i giorni passano, più il pericolo della estensione di una guerra globale sembra consolidarsi.
Parrebbe che a nulla siano giovate le tristi e drammatiche lezioni del passato e che la società si sia facilmente dimenticata delle sofferenze e delle atrocità commesse nel corso della storia, dimentichi del tanto sangue innocente lungo le sanguinose guerre impiegato con immani sofferenze.
Sembra che i problemi, pur presenti e gravi che pure esistono, siano facilmente risolvibili solo ed esclusivamente con la soluzione delle armi, con la violenza e quindi con la guerra.
La società non vuole o non riesce a convincersi che la guerra è sempre una sconfitta. Essa sembra l’unica soluzione per dire basta ai conflitti. Non sono sufficienti i tanti discorsi per confermare questa verità e nemmeno i tanti compromessi. Ascoltiamo le sagge parole di papa Francesco. “di fronte al pericolo di autodistruggersi, l’umanità comprenda che è giunto il momento di abolire la guerra. Di cancellarla dalla storia dell’uomo, prima che sia lei a cancellare l’uomo dalla storia “.
Non mancano tante persone nel mondo che invocano la pace, che la desiderano, che contribuiscano nel realizzarla ogni giorno con il loro impegno e pregano ardentemente per il trionfo della pace giusta, e noi siamo tra questi.
La lettura del brano dell’Apocalisse ci ha messo di fronte alla dura lotta tra il male e il bene, tra il male che vorrebbe prevaricare e il bene che invece riesce vincitore per l’intervento salvifico di Dio, che sconfigge satana e lo respinge. È un invito alla speranza, confidando nell’amore di Dio per i suoi figli incapaci di risolvere i conflitti con l’arte del dialogo e del rispetto delle persone e dei popoli.
Dentro questo difficile contesto di vita, ecco i difensori della nostra società, coloro che si appellano alla verità e alla giustizia per assicurare legalità, protezione e sicurezza a tutti i cittadini.
La festa della Polizia di Stato ci ricorda l’impegno esemplare dei suoi membri, uomini e donne, che quotidianamente svolgono il loro servizio a tutela e a difesa della libertà e della verità, che sono le condizioni per promuovere la pace e la giustizia.
Si appellano alla protezione dell’arcangelo san Michele quale inviato da Dio a difesa della giustizia contro il male nelle sue molteplici diramazioni.
San Michele intervenga con il suo aiuto, doni forza, coraggio e difesa nelle situazioni difficili e perseveranza nella quotidiana lotta a quanti vivono la loro professione, impegnati nel garantire il rispetto della legge, l’ordine pubblico e la sicurezza della collettività.
La nostra società deve sentirsi obbligata nel riconoscere e ringraziare quanti sono impegnati a servizio del bene comune e affidarli alla protezione del loro potente Patrono.
Ci uniamo anche noi partecipando a questa santa celebrazione, mentre ci affidiamo alla onnipotenza di Dio, che si rivela attraverso la misericordia e il perdono”. Oscar card. CANTONI