Saluto del Movimento Sacerdotale Mariano – DURANTE LA SESSIONE DI AVVIO DELL’INCHIESTA DIOCESANA
Eminentissimo Signor Cardinale,
a nome di tutto il Movimento Sacerdotale Mariano la ringrazio dal profondo del cuore per aver accolto il nostro desiderio di aprire la Causa di Beatificazione per verificare la santità di vita e l’eroicità delle virtù di Don Stefano Gobbi. Ringrazio di essere qui anche l’altro vescovo presente, Mons. Giovanni D’Ercole, caro amico di Don Stefano, i rappresentanti della compagnia di San Paolo, di cui don Stefano faceva parte, il postulatore che ha accolto questo incarico, tutti i confratelli sacerdoti venuti a questa solenne celebrazione e tutti i presenti, di cui una buona parte sono membri del Movimento Sacerdotale Mariano, che riconoscono in Don Stefano una figura di riferimento, soprattutto quelli venuti da vari Paesi d’Europa, dai continenti americani, dal Libano e un bel numero di fedeli dalla lontana Corea, come infine tutti quelli che stanno seguendo questa celebrazione in tutto il mondo via internet. Per tutti noi è una giornata di benedizione e ringraziamento. All’inizio di questo cammino di riflessione sulla vita di don Stefano Gobbi, non possiamo certo anticipare il giudizio della Chiesa, ma ci sentiamo in dovere di testimoniare chi era e cosa è stato per noi don Stefano. Me lo permetta, Eminenza, non è esagerato se tutti noi lo sentiamo nel cuore come un vero e proprio padre. Il padre è colui che dà la vita ed educa, e questo è stato per noi Don Stefano.
In lui, profondamente legato alla Madonna, che ha vissuto per realizzare quanto Lei aveva chiesto a Fatima, abbiamo visto cosa voglia dire vivere la consacrazione al Cuore Immacolato, vivere per il suo trionfo annunciato a Fatima, e come il Cuore Immacolato trasformi la vita di chi vi si rifugia. Così, il Cuore Immacolato di Colei che è Madre della Chiesa ha reso fecondo il suo cuore sacerdotale nella dimensione della paternità verso noi sacerdoti e innumerevoli fedeli, perché lo ha reso simile al cuore di Gesù sacerdote. È stato, quindi, padre per tanti di noi sacerdoti, tanti di noi…, era profondamente consapevole della grandezza del sacerdozio, tanto da aiutare migliaia di sacerdoti in tutto il mondo a viverlo o anche – in molti casi – a recuperarlo. La sua paternità, inserita nel Cuore di Gesù sacerdote ed alimentata nel Cuore Immacolato, era per noi come un perno per essere fortificati in questo tempo difficile, sollevati nelle cadute, incoraggiati a non temere le difficoltà, ad essere la luce di Cristo per i fedeli a noi affidati. In lui abbiamo visto uno zelo per la salvezza delle anime che ci lasciava ammirati nella forza del suo esempio e nella generosità della sua donazione.
Ci diceva che bisogna avere totale fiducia in Dio e affidarsi come bambini – don Stefano amava dire “bambini di due mesi” – nelle braccia della Madre che vuole formare in noi l’immagine del suo Figlio divino, soprattutto attraverso la consacrazione al Suo Cuore Immacolato, che ci era dato come dono del Cielo per questo nostro tempo. Ed allora, sino ai suoi ultimi giorni, cercava di raggiungere quanti più sacerdoti possibile in ogni parte del mondo, anche le più remote, con durissimi spostamenti pur avendo seri problemi di salute soprattutto al cuore, incontrando con essi, nei cenacoli di preghiera, anche migliaia e migliaia di fedeli che volevano imparare da lui come vivere questa consacrazione e mettersi nel rifugio del Cuore Immacolato.
Qui tra noi sono presenti – altri stanno seguendo collegati via internet da altri continenti – alcuni che lo hanno accompagnato in vari Paesi del mondo, e sono testimoni di tutto questo, di quanto grande fosse il suo sì docile ed obbediente alla Madonna per fare in tutto la volontà di Dio. La sua presenza era anche di grande consolazione, quanti di noi hanno ricevuto una parola di incoraggiamento, che fossero madri di famiglia, o sacerdoti di piccoli paesi, o vescovi di grandi città… una parola forte e dolce allo stesso tempo, che guariva il cuore e l’anima. È stato, quindi, un padre per noi, sacerdoti e fedeli, da cui abbiamo imparato cosa voglia dire amare la Chiesa e vivere per lei, soffrire e offrirsi per lei… ad offrire la propria testimonianza e la propria vita pur di essere fedeli al Vangelo e alla Dottrina della Chiesa, ad amare l’Eucaristia e la preghiera, e la ringrazio di cuore, Eminenza, perché questa celebrazione è iniziata nel segno dell’Adorazione Eucaristica e del S. Rosario, e continua con la S. Messa… e lui era maestro di preghiera e di amore a Gesù… perché don Stefano era padre ed educava testimoniando e pregando… soprattutto con quei cenacoli che gli sono stati chiesti proprio 50 anni fa, nel 1974, e che lui ha diffuso in tutto il mondo… i cenacoli nei quali si prega con la Madonna per la Chiesa e per il mondo e ci si consacra al Suo Cuore Immacolato perché esso possa trionfare nei nostri cuori e in tutta la Chiesa, e noi possiamo essere parte attiva di questa Sua opera materna in questo tempo. Un tempo difficile, questo, don Stefano lo sottolineava sempre, in cui si manifesta con forza la misericordia di Dio anche attraverso l’opera materna della Madonna, e lui cercava di esserne un segno, perché chi si era allontanato da Dio potesse esserne riconquistato, e non perdersi. Ecco solo qualche impressione, Eminenza, di quello che è stato per noi don Stefano, ed ancora la ringraziamo per aver ritenuto opportuno cominciare la verifica della sua effettiva santità di vita e di testimonianza. Che il Cuore Immacolato, che è stato la stella e l’amore di don Stefano, possa risplendere attraverso di lui, e continuare anche attraverso di noi la sua opera materna di salvezza nella Chiesa, a gloria di Dio. (don Luca Pescatori)
OMELIA DEL VESCOVO DI COMO – CARDINALE OSCAR CANTONI
Apertura del processo per la – CAUSA DI BEATIFICAZIONE E CANONIZZAZIONE – del Servo di Dio Sac. STEFANO GOBBI
Saluto con gioia tutti voi, convenuti in questa basilica del santo Crocifisso per rendere grazie alla santissima Trinità misericordia che ci ha donato il servo di Dio don STEFANO GOBBI quale testimone e annunciatore del suo amore.
Egli ha promosso e sapientemente animato il Movimento sacerdotale mariano, la cui diffusione si è propagata velocemente in tutto il mondo, attraverso i Cenacoli mariani, con la consacrazione al Cuore immacolato di Maria e finalizzati alla santificazione dei sacerdoti.
Ci accompagnano con la loro partecipazione i due vescovi presenti, che hanno conosciuto e apprezzato la persona di don Gobbi e la sua opera, mons. Giovanni D’Ercole
Sono lieto per la nutrita presenza di membri del Movimento Sacerdotale Mariano con il loro presidente, in rappresentanza dei sacerdoti e vescovi che aderiscono a questa spiritualità, che invita innanzitutto a un profondo rinnovamento interiore.
Saluto e ringrazio i membri del Tribunale per il processo informativo sulla vita, virtù e fama di santità del Servo di Dio Stefano Gobbi, presieduta dal Postulatore, avv. Emilio Artiglieri. Questa mattina abbiamo assistito alla loro prima sessione per la introduzione della causa, per la quale ci auguriamo un esito felice.
Non manca nemmeno una folta rappresentanza della comunità ecclesiale e civile del paese e del vicariato in cui don GOBBI è nato, cioè Dongo, luogo in cui egli ha coltivato i primi germi della vocazione sacerdotale, presso il santuario della Madonna delle lacrime, a quel tempo animato dai Frati Minori.
Oggi gioisco intimamente con tutta la nostra santa Chiesa di Como, che si rallegra per ciò che questa mattina abbiamo dato inizio, un autentico segno della presenza operosa e sempre nuova dello Spirito Santo.
Ancora una volta, la madre Chiesa è consolata dalla fecondità dei suoi figli, inscritti tra quanti, per la loro vita pienamente evangelica, hanno già ricevuto un riconoscimento pubblico, a edificazione di tutto il popolo santo di Dio.
La vitalità di una Chiesa è testimoniata, infatti, dalle risposte che i suoi figli offrono attraverso il dono di loro stessi, secondo la vocazione che meglio ha permesso loro di far fiorire e risplendere la grazia battesimale.
Non posso fare a meno di ricordare la beatificazione di suor Maria Laura Mainetti a Chiavenna nell’anno 2021 Come pure del beato Teresio Olivelli, nativo di Bellagio, avvenuta nel 2018. Lodo il Signore anche per la canonizzazione del vescovo Giovanbattista Scalabrini nel 2022, nativo di Fino Mornasco. Fresco di beatificazione il comboniano padre Giuseppe Ambrosoli, di Ronago, lo scorso anno.
Alla schiera di questi nostri fratelli si stanno per aggiungere, in un futuro ormai prossimo, fratel Giosuè Dei Cas, missionario comboniano di Valdisotto e il giovane Giulio Rocca, di Isolaccia, in Valtellina, e il nostro caro d. Roberto Malgesini, un prete di strada, martire della carità, ucciso nel 2020 da un suo assistito.
Il drago, descritto nell’Apocalisse, prosegue ancora oggi la sua lotta con ogni efferatezza contro gli amici di Dio e tenta continuamente di assalirli e di annientarli, ma Dio più forte. Nella lotta contro il male Cristo risorto sconfigge e annienta le opere malvage ed esalta tutti coloro che nella loro vita hanno testimoniato la carità, la verità, la giustizia.
Affidiamo a Maria, nostra madre, quanti nei mesi che verranno, saranno chiamati ad approfondire, con un appropriato e prudente discernimento, la personalità di don Stefano Gobbi e il suo messaggio, perché un giorno non lontano egli possa essere annoverato nella schiera dei beati. Intanto noi tutti preghiamo perché il Signore custodisca tutti i sacerdoti e attraverso il Cuore materno di Maria possano essere pastori miti e saggi, a servizio del popolo di Dio. Oscar card. CANTONI
RINGRAZIAMENTO AL TERMINE DELLA SANTA MESSA – DON ALDO MILANI – REFERENTE DEL MOVIMENTO SACERDOTALE MARIANO PER LA DIOCESI DI COMO
Eminenza Reverendissima Cardinale Oscar,
Eccellenza Mons. Giovanni D’Ercole,
responsabile del M. S. M. don Luca Pescatori,
Avvocato Emilio Artiglieri Postulatore
e membri dell’inchiesta diocesana, autorità qui presenti a vario titolo, cari confratelli nel Sacerdozio, cari a amici che siete qui conventi o che ci seguite sul canale Youtube del Settimanale della diocesi da ogni parte del mondo.
A tutti voi il grazie sincero e più bello per questo momento di chiesa, di fede, che abbiamo vissuto.
L’Eucaristia che abbiamo celebrato è il grazie che ciascuno di noi oggi innalza alla Santissima Trinità e al Cuore Immacolato di Maria per aver suscitato sentimenti d’amore nel cuore del Servo di Dio don Stefano Gobbi.
Un cuore preso dall’amore Trinitario e che attraverso la Madonna si è donato ai fratelli, in particolare ai confratelli nel Sacerdozio.
Ricordo che quando ero bambino mi invitavano a ripetere spesso questa formula: Sacro Cuore di Gesù fa che ti ami sempre più, Sacro Cuore di Maria siate la salvezza dell’anima mia.
In questa giaculatoria è racchiuso il progetto di salvezza della SS. Trinità: “Fare di Cristo il cuore del mondo”. L’uomo impari da Cristo , ami come Lui, perché solo con un ‘amore simile al suo possiamo entrare nel Cuore della Vergine Maria e salvare le anime e la nostra.
Don Stefano lasciandosi guidare dalla Vergine Maria, ha vissuto tutto questo, in modo particolare a sostegno dei confratelli nel sacerdozio e in difficoltà.
Papa Francesco, scrivendoci nel giugno scorso disse: sono sicuro che il bene che don Stefano Gobbi ha fatto per la Chiesa e per i Sacerdoti, ancora oggi continua portando grandi frutti a tutto il popolo di Dio,
Auguro che i lavori verso la sua beatificazione vi aiutino a continuare la sua missione.
Qui oggi abbiamo iniziato questo cammino, che ci coinvolge tutti. Un cammino che attraversa la nostra vita, non come spettatori ma come parte attiva. Questo cammino ci invita ad amarci e a donare amore, come Gesù, come Maria, come don Stefano e ogni fratello che cogli il fascino dell’amore ricevuto e donato.
Allora al termine di questo incontro:
grazie per questo momento,
grazie per la presenza di tutti voi,
grazie per l’amore che si respira,
grazie per questa carezza che scende dall’alto sul cuore di ciascuno di noi.
Grazie Trinità Santissima che in questi nostri tempi difficili ci invadi di questo amore. Grazie Madre Santa che sempre ci incoraggi e proteggi. Grazie caro don Stefano continua a seguirci nel cammino della vita . Amen