Nella splendida cornice di Cernobbio – a pochi passi dal Lago – oggi abbiamo l’onore di celebrare la festa dell’Arma dei Carabinieri di Como, a suffragio dei 210 anni di una gloriosa storia dell’Istituzione.
Quest’anno si è scelto di tornare a festeggiare la ricorrenza “in piazza”, in mezzo alla nostra gente, senza la quale l’Arma non potrebbe essere quello che è: Arma dei Carabinieri/Cittadino è un binomio inscindibile, per questo si è voluto tornare alla tradizione che vedeva la festa all’esterno delle caserme.
L’Arma del 2024 è in costante evoluzione e aggiornamento, fortemente proiettata verso la modernità ma saldamente ancorata alla sua tradizione, incarnata dal costante ricorso a concetti quali la militarità/coraggio/umiltà/competenza, vere e proprie colonne portanti ma anche elementi condivisi tanto oggi dagli oltre 108.000 Carabinieri quanto dai primi 803 Carabinieri Reali all’atto della loro istituzione nel 1814. Il sacrificio dei nostri eroi ci ricorda ogni giorno quali sono i punti cardinali del nostro agire, sempre improntato a tutelare il cittadino, anche oggi in una società che predilige l’apparire sull’essere.
Le cronache quotidiane, anche le più recenti, danno la misura dell’impegno costante dei 500 Carabinieri in provincia, al fianco delle altre Istituzioni, imponendo continui interventi su più fronti: dal contrasto alla criminalità predatoria – con innovative tecnologie di ausilio per l’identificazione degli autori – al contrasto allo spaccio di stupefacenti, con particolare riferimento a quello nelle aree boschive, senza dimenticare la tutela delle fasce deboli con il frequente ricorso alla disciplina del “Codice Rosso”, fino alla tutela del patrimonio ambientale grazie ai Carabinieri Forestali. Ecco alcuni numeri del periodo maggio 2023 – aprile 2024: processate 72.676 chiamate di emergenza; ricevuto 17.496 denunce, su un totale di 18.201 complessivo (il 96 %); eseguito 47.483 servizi preventivi di controllo del territorio, identificando 51.891 persone e 34.319 veicoli; arrestato 324 malviventi; indagato 3143 presunti colpevoli; sequestrato oltre 68 kg di sostanza stupefacente.
In dettaglio con i Carabinieri Cacciatori si susseguono servizi straordinari ormai da circa un anno, in perfetta sinergia con i militari delle Stazioni territoriali; sono stati garantiti (da aprile a dicembre scorsi) ben 36 soggetti arrestati, oltre 5 kg di stupefacente sequestrato, lo smantellamento di 139 bivacchi, un elevato numero di persone denunciate oltre che segnalazioni alla Prefettura di Como quali assuntori di stupefacenti, in riscontro di una lungimirante sperimentazione operativa unica nel suo genere in Italia, non poco invidiata. Quest’oggi verranno premiati alcuni reparti, a coronamento di una soddisfazione diffusa soprattutto di cittadini e amministrazioni locali.
numerose “truffe in danno di persone più esposte” consumate degli stessi soggetti in altre aree del Nord Italia, con il deferimento dei responsabili: sovente trasfertisti del crimine. I colpi in serie si evidenziano anche dal numero delle denunce, molto spesso concentrate in pochi giorni (principalmente nella fascia centrale del mese, dal 10 al 20) ed in determinati territori. L’analisi ha aiutato anche l’azione repressiva: in diversi casi, individuando l’autore di una singola truffa, si è facilmente riusciti a risolvere i casi più prossimi per tempo e luogo, consentendo talvolta il recupero della refurtiva. Il tutto affiancato dalle campagne di informazione promosse dai Comandanti di Stazione in tutti i 147 comuni lariani, finanche in chiesa al termine della Santa Messa domenicale; un importante contributo è stato fornito dalle stesse vittime che spesso hanno dato l’allarme senza “cascarci”, ed in altre circostanze fornito elementi utilissimi all’individuazione dei soggetti responsabili.
Come fatto in altri settori, è stato eseguito uno studio statistico relativo all’ultimo biennio, in ordine all’impatto delle segnalazioni per “Codice Rosso”, al fine di cercare di prevenire i
femminicidi: è stata sviluppata un’analitica raccolta di dati da cui emerge una crescita dei casi con un’omogena distribuzione sull’intero territorio provinciale, in linea con il trend nazionale. L’immediata attivazione delle nuove procedure, che vedono impegnate in primis le Stazioni Carabinieri, sta consentendo di cogliere i minimi segnali di allarme anche grazie all’adozione di misure di vigilanza ad hoc sulle vittime. Identica e massima attenzione è rivolta alla devianza giovanile che porta all’incremento di aggressività, responsabile di gravi ferimenti negli ultimi tempi.
L’implementazione di servizi preventivi mirati, anche notturni – in linea con gli indirizzi forniti dalla Prefettura – l’approfondito apporto informativo garantito dall’Arma sul territorio, ha permesso di eseguire interventi immediati in occasioni di gravi disordini, assicurando in poche ore i responsabili delle violenze, in perfetta sinergia con l’Autorità Giudiziaria. A questo di deve aggiungere l’applicazione di misure amministrative finalizzate a contenere un fenomeno spontaneo ed esplosivo, che ha recentemente investito moltissime realtà in tutta la penisola. Non meno importante è l’opera di monitoraggio e prevenzione dei fenomeni di infiltrazione e radicamento della criminalità mafiosa in provincia, attraverso un processo (non visibile in superficie) finalizzato a schermare soprattutto l’economia legale: gli ottimi risultati possono
essere colti solo nel medio-lungo periodo, e non solo con le operazioni di polizia (es. progetti legalità nelle scuole; tavoli inter-istituzionali presso le associazioni di categoria; adesione ai comitati antimafia; etc.).