Como: Medaglia d’onore al Carabiniere Reale De Simone deoportato durante la seconda guerra Mondiale

E’ stata concessa dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, per il tramite della Prettura di Como, la medaglia d’onore al Carabiniere Reale De Simone Pietro Pasquale, nato a Santa Severina (KR) il 20 Giugno 1914 e deceduto il 19 Giugno 2011, già destinatario del diploma d’onore di “Combattente per la libertà d’Italia “1943-1945” concesso in data 3 Maggio 2023 dal Ministero della Difesa.

A ritirare l’onorificenza è stato il nipote, anch’egli Carabiniere, Brigadiere De Simone Pasquale, in servizio presso il Comando Stazione di Como. È stato proprio quest’ultimo a mettere in evidenzia la storia del nonno, dopo una minuziosa ricerca condotta presso l’Archivio di Stato di Roma e Catanzaro, l’Archivio del Museo Storico dell’Arma dei Carabinieri, il Centro Documentale dell’Esercito di Catanzaro e l’Archivio della Croce Rossa Internazionale, riuscendo a ricostruire la vita militare del nonno e riportando alla luce una vita di abnegazione e fedeltà.

Nel Settembre del 1935, all’età di 21 anni, De Simone Pietro Pasquale venne chiamato alle armi presso il Distretto Miliare di Catanzaro e arruolato nel Reggimento “Savoia Cavalleria” e aggregato, il 18 Luglio 1936, alla 7^ Compagnia Sussistenza di Firenze.

Nel settembre 1936, al termine del servizio di Leva, si presentò al distretto militare di Catanzaro per essere messo in congedo, ma il 17 Settembre 1940, agli esordi del II° conflitto mondiale che vedrà coinvolta anche l’Italia, venne “richiamato alle armi per esigenze militari di carattere eccezionale” edestinato al “Reggimento Lancieri di Aosta” con sede a Milano – 57 ° gruppo Appiedato.

De Simone Pietro Pasqualeproseguì poi la sua carriera militare nel corpo dei “Carabinieri Reali” partecipando al II° conflitto bellico. Infatti, il 10 Luglio 1942 si presentò alla “Legione Carabinieri Reali” di Palermo, dove venne arruolato in qualità di Carabiniere Ausiliario a piedi. Il 10 Settembre del 1942, invece, venne trasferito alla Legione dei Carabinieri Reali di Catanzaro e il mese successivo venne mobilitato e poi assegnato alla 93^ Sezione Carabinieri Reali, inquadrata nella 48^ Divisione “Taro”.

Catturato a Bormes Les Mimosas (Francia) l’8 settembre del 1943, venne deportato in Germania presso il campo di concentramento di Essen e costretto al lavoro coatto in una miniera di carbone di proprietà della Krupp. Vennà liberato dalle Forze Alleate nella primavera del ’45 e nell’ottobre fece rientro in Italia.

Come detto, al momento della cattura De Simone Pietro Pasquale era effettivo alla 93^ Sezione Carabinieri Reali, posta alle dipendenze della 48^ Divisione Fanteria “Taro” di Catanzaro per svolgere principalmente compiti di Polizia Militare. Dopo la dichiarazione di guerra del 10 giugno 1940, la divisione venne inviata al fronte greco-albanese per poi rientrare in patria in agosto, dislocandosi nella zona di Alessandria-Novi Ligure. Nel novembre ’42 la Divisione “Taro” venne trasferita nella Francia meridionale, a nord di Tolone e lungo la costa nella zona di Cuers, tra Méounes-lès-Montrieux, Pierrefeu e Carnoules.

L’11 Novembre 1942, a seguito dello sbarco anglo-americano nel Nord Africa francese, il XXII Corpo d’Armata oltrepassò la linea di armistizio italo-francese, con la sola Divisione “Taro”, e si stabilì nel nizzardo.

Nel 1943 rimase a presidio della Francia meridionale a difesa della costa mediterranea fino al ricevimento dell’ordine di scioglimento pervenuto dal Comando della IV^ Armata in conseguenza degli eventi determinati dall’armistizio.

A seguito dell’8 Settembre 1943, il Carabiniere De Simone Pietro Pasquale fu catturato e deportato in Germania ove restò per ben due anni.

Liberato sempre nella città di Essen dagli alleati, il 9 Ottobre 945 si presentò presso il Distretto Militare di Catanzaro.

Durante la deportazione in Germania fu impiegato ai lavori forzati nel Campo di Concentramento di Essen, succursale di quello di Buchenwald. La deportazione avvenne su carri bestiame e camion, in ognuno dei quali si trovavano ammassate decine di persone e durò diversi giorni, senza cibo e con scarse razioni di acqua. Il campo di concentramento è rimasto famoso per i lavori massacranti che i prigionieri dovevano sopportare sia nelle miniere di carbone, profonde fino a 2.200 metri, che all’esterno, per le operazioni di trasporto del carbone o nelle fabbriche di armi da guerra.

La città di Essen era un importante centro industriale collegato alle famose industrie siderurgiche di proprietà della famiglia Krupp, ove si costruivano le armi da guerra per il regime nazista. I prigionieri dormivano in baracche di legno su “letti” a castello a cinque livelli, nutrendosi quotidianamente di un tozzo di pane e una brodaglia a base di verdure. Le condizioni igieniche erano inenarrabili.

Verrà liberato dalle Forze Alleate nella primavera del ’45 e nell’ottobre farà rientro in Italia per prestare servizio nel Corpo dei Carabinieri Reali fino al 1949.

Il figlio e il nipote di De Simone Pietro Pasquale hanno poi seguito le sue orme, arruolandosi nell’Arma dei Carabinieri. Ma è proprio il nipote, il Brigadiere De Simone Pasquale a credere fermamente nella necessità di mettere in evidenzia il coraggio e la dedizione del nonno, ricevendo in suo nome la meritata onorificenza, per la cui concessione è stato deciso proprio il 27 Gennaio, giorno della memoria.

Allegato lettera del nipote Carabiniere al nonno

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