Seduta pomeridiana di Consiglio regionale dedicata alla discussione di alcune mozioni. Di seguito la sintesi.
Certificazione professionisti
Il Consiglio ha votato il rinvio in Commissione Programmazione e Bilancio della mozione presentata dalla Consigliera regionale Chiara Valcepina (FdI). Il testo chiede alla Giunta di destinare incentivi e risorse a sostegno di avvocati, commercialisti ed esperti contabili che decidono di avvalersi della certificazione dello Studio Professionale prevista dall’Ente Italiano di Normazione Tecnica per ridurre al minimo i rischi professionali di natura organizzativo-burocratica, senza incidere sul merito dell’attività professionale.
Servizi educativi e socio-pedagogici
È stata approvata all’unanimità la mozione presentata dalla Consigliera regionale Michela Palestra (Patto Civico) sulla complessa stratificazione di norme, nazionali e regionali, che regolano i titoli di accesso alle professioni di pedagogista e di educatore professionale socio-pedagogico che lavorano con bambini nella fascia da zero a sei anni (specificatamente per nido e micronidi). Nella mozione, modificata da un emendamento sottoscritto dalla maggioranza, si chiede alla Giunta di continuare l’azione in Conferenza Stato Regioni per un definitivo chiarimento normativo in merito ai requisiti professionali delle educatrici per l’iscrizione all’albo e a proseguire il dialogo con ANCI e con le organizzazioni di categoria e sindacali. L’obiettivo è garantire il servizio alle famiglie e salvaguardare i posti di lavoro delle circa 8.000 educatrici che operano negli oltre 2.000 asili nido e micronidi pubblici e privati lombardi.
“Regione Lombardia – ha dichiarato il Consigliere e Vice Presidente della Commissione Sostenibilità sociale Casa e Famiglia Diego Invernici (FDI) – è intervenuta immediatamente attraverso l’impegno dell’Assessore alla Famiglia Elena Lucchini che ha già aperto un’interlocuzione con il Governo e il tema è stato trattato in Conferenza Stato Regione con l’obiettivo di un chiarimento normativo che consenta di tutelare il lavoro degli operatori e la continuità dei servizi.”
Il Consigliere Invernici ha presentato l’emendamento della maggioranza, condiviso dall’Assessore regionale alla Famiglia Elena Lucchini, che prevede di approfondire il tema in un percorso condiviso tra maggioranza e minoranza attraverso la predisposizione di una Risoluzione in Commissione Sostenibilità sociale.
“Ho accettato la proposta di modifica della maggioranza per un segnale di impegno trasversale, ringrazio i colleghi per essere arrivati ad una proposta condivisa e conto che l’Assessore possa tornare presto in Aula con approfondimenti positivi” – ha concluso la Consigliera regionale Michela Palestra.
Ius Scholae e “cittadinanza ambiziosa”
Al termine di un lungo e articolato dibattito, che ha coinvolto i consiglieri di tutti i gruppi, sono state respinte due mozioni riguardanti le proposte per l’introduzione di nuove norme su Ius scholae e concessione della cittadinanza italiana. Nella prima (24 voti a favore, 40 contrari, 3 astenuti), sottoscritta dai consiglieri del gruppo M5S e illustrata in Aula da Nicola Di Marco, si intendeva chiedere alla Regione di “sostenere ad ogni livello l’introduzione di una legge sullo Ius scholae, riconoscendo l’importanza di garantire la cittadinanza a tutti i giovani che frequentano regolarmente le scuole italiane” e di “promuovere azioni concrete per l’integrazione degli studenti stranieri nelle nostre scuole”.
La seconda mozione (26 voti a favore, 40 contrari, 1 astenuto), sottoscritta dai Consiglieri del Gruppo PD, è stata illustrata da Pierfrancesco Majorino. Il documento intendeva impegnare il Presidente della Regione “a sostenere ad ogni livello istituzionale, Parlamento e Governo in primis, l’introduzione di una riforma della cittadinanza ambiziosa e al passo con quelle di tanti Paesi dell’Unione europea e che questo avvenga dopo un ampio confronto con le associazioni e le reti dei nuovi italiani”. Da parte della maggioranza le mozioni sono state considerate “strumentali” e, secondo il Capogruppo di FI Fabrizio Figini, finalizzate esclusivamente a “sollevare polemiche” in quanto il “tema è serio” ma “va affrontato in Parlamento”. Per la Giunta è intervenuto il Sottosegretario Mauro Piazza, che ha voluto far notare che “lo Ius scholae non esiste in quasi nessuno dei Paesi europei e che l’Italia è lo Stato dell’Unione europea che concede il maggior numero di cittadinanze”. “Inoltre – ha aggiunto – in Italia ai minori sono comunque garantiti il diritto alla sanità e all’istruzione”. Altri interventi hanno insistito sull’efficacia della legge n° 91/1992 e sulla necessità di intervenire per eliminare i tempi della burocrazia che rallentano le procedure. Da parte dei consiglieri di minoranza è stato ribadito che con le mozioni si è inteso favorire un dibattito per affrontare un argomento che riguarda una parte importante della popolazione lombarda. La consigliera Martina Sassoli (Lombardia Migliore) ha dichiarato il voto favorevole a entrambe le mozioni, mentre il consigliere Nicolas Gallizzi (Noi Moderati) ha annunciato il voto di astensione.
Contrastare della diffusione della Bluetongue e sostegno agli allevatori
L’Aula ha approvato a maggioranza la mozione presentata dal Consigliere regionale Giacomo Zamperini (Fratelli d’Italia) per contrastare la diffusione della Bluetongue e sostenere gli allevatori.
“La Bluetongue ha un forte impatto ambientale e culturale, oltre che economico, sul mondo degli allevatori – ha sottolineato Giacomo Zamprini -. Il mondo del pastoralismo è strategico per il presidio del territorio, la prevenzione degli incendi boschivi e la salvaguardia dell’ambiente. Per tutelare questo patrimonio di conoscenze, storia e di identità è urgente intervenire”.
La Bluetongue (“lingua blu”) è una malattia virale dei ruminanti trasmessa da moscerini appartenenti al genere Culicoides, che costituiscono i vettori della patologia. La “lingua blu”, così chiamata per la lingua ingrossata e cianotica, si manifesta clinicamente nella forma più grave, causando anche mortalità, negli ovini. La Bluetongue ha, pertanto, importanti ricadute socioeconomiche a causa dell’impatto diretto sul patrimonio zootecnico (mortalità negli ovini e cali di produzione nei bovini) e del danno commerciale legato alle restrizioni dei movimenti di animali.
Nelle ultime settimane si è registrata una crescita esponenziale nella diffusione della Bluetongue: in Italia si è passati da 201 focolai a 974, in Lombardia da 3 a 22.
Per questo la mozione chiede alla Giunta di promuovere,in coordinamentocon le altre Regioni colpite dalla diffusione della Bluetongue e con i Ministeri della Salute, dell’Agricoltura e dell’Economia, l’attuazione di misure urgenti di profilassi vaccinale senza costi aggiuntivi a carico degli allevatori e il mutuo soccorso tra Regioni e Stati europei in merito alla disponibilità di dosi di vaccini per contenere il virus.
Il testo approvato dal Consiglio regionale chiede, inoltre, di intraprendere tutte le iniziative necessarie per garantire gli aiuti economici per sgravare gli agricoltori dai danni derivanti dalla diffusione della Bluetongue e di consentire alle aziende agricole che hanno aderito al Piano strategico della PAC di non incorrere in penalità qualora venissero colpite dal virus.
Infine, la mozione chiede di fornire in modo tempestivo e chiaro, indicazioni sui protocolli e sui corretti comportamenti da adottare, al fine di permettere la ripresa del regolare svolgimento delle fiere zootecniche in Lombardia e lo spostamento dei capi.
Nel corso del dibattito sono intervenuti i Consiglieri regionali Giovanni Malanchini (Lega), Marisa Cesana (Lombardia Ideale) e Silvana Snider (Lega) che hanno definito la mozione “opportuna e necessaria per limitare i danni economici agli allevatori e all’intera filiera zootecnica e tutelare l’agricoltura di montagna, aumentando le azioni di biosicurezza e di sensibilizzazione del mondo agricolo”.
L’Aula ha respinto due emendamenti presentati dai Consiglieri regionali Marco Carra (PD) e Matteo Piloni (PD) che chiedevano un potenziamento sei servizi veterinari delle ATS e una intensificazione dei controlli nelle “stalle sentinella” e dei trattamenti repellenti nelle stalle di arrivo dalle zone a rischio.
Maltempo: esondazione dei fiumi Lambro e Seveso e danni nel territorio della provincia di Bergamo
In Aula sono state discusse due mozioni che in maniera diversa hanno affrontato il tema dei danni provocati dal maltempo in alcune province lombarde nei primi giorni del mese di settembre.
È stata approvata all’unanimità la mozione presentata da Jonathan Lobati (Forza Italia) riguardante in particolare i danni subiti dal territorio di Bergamo e della sua provincia l’8 e il 9 settembre scorsi.
Con un emendamento del leghistaAlessandro Corbetta, il contenuto della mozioneè stato esteso alla Brianza lecchese e al comune di Monza, territori anch’essi messi a dura prova dai recenti episodi di maltempo.
L’impegno rivolto alla Giunta è doppio: istituire un tavolo con i Comuni interessati al fine di quantificare i danni provocati da esondazioni, allagamenti e frane e valutare le richieste di finanziamento, garantendo tempi rapidi per la distribuzione dei fondi.
Nel suo intervento, Lobati ha sottolineato la necessità di garantire rimborsi ai cittadini e alle imprese colpite e considerare la possibilità di integrare eventuali finanziamenti statali con fondi regionali. “La mozione intende rimarcare l’importanza della certezza dei tempi per riparare ai danni subiti da cittadini e imprese. Usiamo quanto accaduto per creare un modello post emergenza che preveda tempi certi e rapidi” – ha spiegato Lobati.
“Noi siamo a favore della mozione perché chiede lo stato di emergenza nazionale e raccoglie i fondi necessari per garantire gli indennizzi a cittadini e imprese in tempi certi” – ha dettoDavide Casati (PD).
Per Michele Schiavi (FdI): “Ci vuole collaborazione interistituzionale. Ognuno deve fare la sua parte. La soluzione non può essere quella di far cadere la responsabilità sulla Regione, che in questi ultimi cinque anni ha investito per prevenire le emergenze ed evitare danni irreversibili”.
A sostenere l’operato della Regione è stato anche Mauro Piazza, Sottosegretario all’Autonomia e ai Rapporti con il Consiglio: “Questa è una materia su cui sarebbe importante avere piena autonomia e competenza esclusiva consentendo una risposta più efficace e celere”.
Nel dibattito sono intervenuti anche Giovanni Malanchini (Lega) che ha elogiato i cittadini bergamaschi che si sono rimboccati le maniche e Pietro Maconi (FdI), che ha sottolineato come sia importante non lasciare soli i cittadini quando capitano questi eventi, capaci di distruggere attività economiche e mettere sul lastrico le famiglie.
È stato, invece, respinto il documento del PD (primo firmatario Pierfrancesco Majorino) concentrato sulla situazione dei fiumi Seveso e Lambro che chiedeva alla Giunta di stanziare adeguate risorse per far fronte ai danni provocati e implementare i fondi per la tutela del dissesto idrogeologico. La mozione, illustrata dal Consigliere regionale Alfredo Simone Negri, sollecitava, inoltre, il parlamento lombardo a rivedere le leggi in materia di “riduzione del consumo di suolo e riqualificazione del suolo degradato” (l.r. 31/2014) e per il “Governo del territorio” (l.r. 12/2005), entrambe non più adeguate “alla luce delle nuove condizioni di vulnerabilità imposte dal climate change”.
Nel dibattito sono intervenuti Giuseppe Licata (Azione-Italia Viva), Christian Garavaglia (FdI), Riccardo Pase (Lega), Fabrizio Figini (Forza Italia) e l’assessore al Territorio e Sistemi Verdi, Gianluca Comazzi.
Rinviate alla prossima seduta di Consiglio regionale le nomine di un componente nel Collegio dei revisori dell’Azienda di servizi alla persona “Istituti Milanesi Martinitt e Stelline e Pio Albergo Trivulzio” e di un componente nel Collegio dei revisori dell’Azienda di servizi alla persona “Golgi-Redaelli”.