Consiglio regionale: le mozioni discusse nella seduta pomeridiana

Seduta pomeridiana di Consiglio regionale dedicata alla discussione di alcune mozioni: di seguito la sintesi.

Introduzione dell’esenzione dal ticket sanitario per le donne vittime di violenzaDue i documenti finali approvati all’unanimità dall’Aula su questo tema.

Il testo a prima firma Alessia Villa (FdI) impegna la Giunta a prevedere l’esenzione del ticket sanitario per le donne vittime di violenza residenti in Lombardia e inserite in un percorso di presa in carico presso i centri antiviolenza per le prestazioni correlate alla violenza subita, considerando in particolare: visite ginecologiche; visite infettivologiche; visite psichiatriche, esami ematochimici e sierologici per malattie sessualmente trasmesse; tamponi microbiologici vaginali e cervicali; colloqui psicologici (in genere comunque già erogati gratuitamente nei consultori) e gratuità per alcune classi di farmaci (tra cu profilassi post esposizione per malattie sessualmente trasmesse, contraccezione d’emergenza, contraccettivi, farmaci di area psichiatrica).

Nel documento presentato dal gruppo PD, a prima firma Paola Bocci, si impegna la Giunta a Istituire un codice di esenzione regionale dalla compartecipazione alla spesa sanitaria a favore delle vittime di violenza di genere e/o per motivi legati all’orientamento sessuale e all’identità di genere, garantendo l’accesso gratuito alle necessarie prestazioni sanitarie e farmacologiche connesse alla violenza subita. Si estende l’applicazione della stessa esenzione di pagamento anche agli orfani di feminicidio; si definiscono in tempi rapidi le modalità operative per l’attivazione e l’utilizzo del codice di esenzione, in collaborazione con le Aziende Socio-Sanitarie Territoriali (ASST), le Agenzie di Tutela della Salute (ATS), i centri antiviolenza, i consultori e le associazioni della Rete Antidiscriminazioni; si richiede infine di promuovere campagne informative per sensibilizzare la popolazione sull’esistenza del codice di esenzione e sulle modalità di accesso alle prestazioni sanitarie gratuite. Nel corso del dibattito le mozioni proposte dal gruppo Fdi e dal gruppo PD sono state unificate. Il testo è stato così votato all’unanimità (60 presenti).

Anche il gruppo Lega ha predisposto un testo, a prima firma Alessandro Corbetta, che chiede anch’esso l’esenzione del ticket per le donne vittime di violenza e che in premessa ricorda i numerosi provvedimenti già votati da Regione Lombardia a sostegno delle donne vittime di violenza. Silvia Scurati (Lega) nel suo intervento ha motivato la decisione del gruppo di mantenere il proprio testo e di non confluire nel documento presentato da Alessia Villa. “Un testo il nostro – ha spiegato Scurati – che fa riferimento nelle premesse ai provvedimenti di Regione Lombardia in materia e che quindi integra i contenuti dell’altra mozione”. Alessia Villa (FdI) si è tuttavia rammaricata della mancata convergenza della Lega sul testo unitario. Anche la mozione Corbetta è stata comunque votata all’unanimità (51 presenti).

Nel dibattito sono intervenuti i Consiglieri Pier Francesco Majorino (PD), Paola Pizzighini (Movimento 5Stelle), Luca Paladini (Patto Civico) e Onorio Rosati (Alleanza Verdi e Sinistra).

Gratuità sulla tratta B2 della Pedemontana Lombarda

Luigi Ponti (PD) è primo firmatario di una mozione respinta dall’Aulache chiedeva di introdurre la gratuità sulla tratta B2 della A35 (Pedemontana Lombarda) che si sovrappone alla ex SS35 Milano -Meda tra Lentate e Bovisio Masciago“Chiediamo – ha precisato Ponti -un gesto di equità: i cittadini non possono pagare due volte un’infrastruttura, una volta con le tasse e una volta con il pedaggio. Parliamo di 70 milioni all’anno che verrebbero riscossi dai 42mila veicoli che ogni giorno la percorrono da e per Milano. Si tratta di una richiesta largamente condivisa dagli enti locali di ogni orientamento politico e da tantissimi cittadini brianzoli e comaschi come testimoniano le 5mila firme che abbiamo consegnato oggi al Presidente Romani”.

Sullo stesso tema il gruppo Lega, primo firmatario Alessandro Corbetta, ha presentato un testo diverso in cui il tema del pedaggio viene ricondotto nell’ambito del tavolo di lavoro costituito tra Regione Lombardia e gli enti locali. “Siamo ben coscienti – ha detto Corbetta – che un problema esiste perché attualmente il tratto della Milano Meda è gratuito ma non è possibile chiedere l’esenzione totale del pedaggio perché la A35 è realizzata in project financing quindi con una parte importante di capitali privati che si attendono come ovvio e lecito una remunerazione. Stiamo dunque lavorando ad una scontistica per gli utenti abituali mentre consideriamo strumentale la mozione del PD”. Il testo proposto da Corbetta,che fa riferimento anche a modalità di scontistiche già adottate in altri territori provinciali per analoghe tratte, è stato approvato a maggioranza.

Nel dibattito sono intervenuti Michela Palestra (Patto Civico) contraria a tutta l’opera definita “vecchia e inutile”, Martina Sassoli (Lombardia Migliore) che ha invece esortato a completare un’infrastruttura attesa da 42 anni, Paola Pizzighini (Movimento5Stelle) che si è espressa a sostegno della mozione così come Onorio Rosati (Alleanza Verdi e Sinistra). Sergio Gaddi (FI) ha auspicato che il Consiglio regionale esprima un’indicazione univoca ritenendo “accettabile il dispositivo della mozione proposta da Ponti e Orsenigo”. Angelo Orsenigo (PD) ha sottolineato che gli enti locali a guida centrodestra si sono più volte espressi in modo inequivocabile contro il pedaggio sulla tratta B2 non solo per l’aggravio di costi per gli utenti (calcolato in 120 euro al mese) ma per la qualità dell’aria e della vita dei Comuni limitrofi su cui si riverserà una quota importante dei veicoli che oggi utilizzano la Milano-Meda.

L’Assessore alle Infrastrutture Claudia Terzi ha fatto il punto sulla vicenda ricordando tra l’altro la recente mozione votata a larga maggioranza dal Consiglio regionale con la quale è stato costituito un tavolo permanente di consultazione “Si tratta – ha precisato Terzi – di un ambito che funziona e sta lavorando efficacemente sulle tempistiche dei cantieri. Ad oggi non è possibile garantire la gratuità ma si può ragionare su una scontistica. Per questo la Giunta esprime parere negativo al testo proposto da Luigi Ponti e parere positivo sul testo a prima firma Corbetta.”

A nome del proprio gruppo Jacopo Dozio (FI) ha preannunciato il voto di astensione sul documento del PD e quello favorevole sul testo della maggioranza, mentre Alessandro Corbetta (Lega) ha annunciato il voto negativo del proprio gruppo sul testo a prima firma Ponti.

Necessario prolungamento della Linea Metropolitana M5 Milano – Monza in un unico lotto funzionale

L’Aula ha approvato all’unanimità la mozione presentata da Martina Sassoli (Lombardia Migliore) con cui si chiede alla Giunta di considerare ogni ipotesi progettuale che preveda la realizzazione dell’infrastruttura di prolungamento della linea metropolitana M5 in un unico lotto.

Il prolungamento della linea metropolitana M5 è una delle più importanti sfide per il territorio brianzolo e per le istituzioni lombarde – ha sottolineato Martina Sassoli -.Si tratta della prima infrastruttura metropolitana italiana che potrà collegare due capoluoghi di provincia, un unicum nel panorama nazionale che potrà servire 2 milioni di passeggeri potenziali. Con questa mozione abbiamo messo nero su bianco la necessità di valutare ogni possibile variante progettuale affinché quest’opera sia realizzata in un unico lotto da Bignami a Monza. Qualsiasi altra possibilità sarebbe una sconfitta di tutte le istituzioni lombarde”.

Nella discussione sono intervenuti diversi Consiglieri regionali. Alessandro Corbetta (Lega) ha sottolineato l’importanza della “fermata ‘Polo istituzionale’ di Monza che diventerà la Porta di Milano verso nord. È, inoltre, strategico collegare anche il Parco, la Reggia e l’Autodromo a Milano. Proprio per l’importanza di garantire il collegamento tra Monza e il capoluogo lombardo invito tutti i soggetti istituzionali coinvolti nel progetto a contribuire a far scendere la stima degli extracosti per rendere sostenibile l’opera”.

Jacopo Dozio (Forza Italia) ha definito il prolungamento della M5 “una sfida per l’intero territorio lombardo, non solo per Monza e per Milano. Non servono soluzioni parziali o scorciatoie, ma la realizzazione della linea da Milano a Monza in un unico lotto”.

Fabrizio Figini (Forza Italia) ha evidenziato come la Brianza abbia bisogno di “un sistema di mobilità efficace ed efficiente. Le imprese e le famiglie brianzole hanno bisogno di un collegamento veloce e sostenibile con il capoluogo lombardo”.

Luigi Ponti (PD) ha ribadito che l’obiettivo deve essere “portare la metropolitana a Monza. È un percorso difficile perché le risorse e la revisione progettuale saranno passaggi tecnici non privi di difficoltà. Il completamento del progetto dipende dal valore che il governo darà a questo progetto”.

Onorio Rosati (ASV) ha parlato di una “infrastruttura utile alle comunità. È fondamentale che il progetto garantisca il collegamento tra Milano e Monza, ma anche tutte le fermate intermedie lungo la linea di 12 chilometri”.

Nel corso del dibattito è intervenuta l’Assessore alle Infrastrutture e Opere pubbliche Claudia Maria Terzi per rispondere a una interrogazione del Consigliere Alessandro Corbetta in merito agli extracosti dell’opera.

Il quadro economico complessivo del progetto definitivo è pari a 1.296 miliardi di euro e comprende 12,6 km di tracciato con 11 stazioni sul territorio dei Comuni di Milano, Monza, Sesto San Giovanni e Cinisello Balsamo. Attualmente la ripartizione dei costi prevede un impegno della Stato pari a 931 milioni di euro, di Regione Lombardia per 283 milioni di euro, del Comune di Milano per 37 milioni di euro, del Comune di Sesto San Giovanni per 4,5 milioni di euro, del Comune di Cinisello Balsamo per 13 milioni di euro e del Comune di Monza per 27,5 milioni di euro. Lo scorso febbraio il Comune di Milano ha trasmesso la valutazione aggiornata degli extracosti del prolungamento della M5 fino a Monza per un ammontare di 589 milioni di euro, pari al 45% dei costi preventivati, portando il costo totale dell’opera a 1.885 miliardi di euro.

Le ragioni degli extracosti sono legate soprattutto all’aumento dei costi di materie prime ed energia a partire dal 2020/2021 e dagli approfondimenti tecnici richiesti dalle Amministrazioni comunali interessate dal progetto e dai gestori tecnici. A ciò si devono aggiungere le bonifiche ambientali e la messa in sicurezza dia alcune aree per il superamento delle concentrazioni di inquinanti ammessi e i consolidamenti del terreno per rischi idrogeologici.

L’Assessore Terzi ha, infine, annunciato l’apertura di un tavolo con il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti per definire le possibili strade per il reperimento delle risorse mancanti.

Salvaguardia del tessuto economico e sociale lombardo e sostegno ai nuclei familiari vulnerabili

È stata respinta la mozione proposta da Roberta Vallacchi (PD) con cui si invitava la Giunta ad avviare una serie di misure volte a tutelare e a rafforzare il tessuto produttivo lombardo di fronte alle difficoltà dovute all’impennata dei costi energetici. Tra le misure richieste si segnalano l’avvio di un confronto con il Governo per continuare ad ampliare le misure straordinarie a sostegno delle famiglie e delle imprese lombarde, l’istituzione di un tavolo di crisi permanente con le associazioni di categoria, le rappresentanze sindacali, le industrie lombarde e l’attivazione di misure a sostegno delle PMI, come linee di credito agevolate, strumenti per facilitare l’accesso ai finanziamenti bancari, contributi a fondo perduto per investimenti in efficienza energetica e fonti rinnovabili. “E’ noto che la crisi energetica ha un impatto devastante sulle imprese che rischiano di chiudere con la conseguente perdita dei posti di lavoro e una ricaduta drammatica sulle famiglie lombarde. Sono necessari interventi strutturali e non quelli una tantum” ha dichiarato Roberta Vallacchi.

Respinta dall’Aula anche la mozione abbinata presentata da Nicola Di Marco (M5Stelle) sui sostegni ai nuclei familiari vulnerabili e alle imprese manifatturiere per contrastare i rincari dell’energia. Diverse le richieste presenti nel documento e rivolte alla Giunta. Tra queste quella di farsi portavoce con il Governo per interventi urgenti a sostegno dei nuclei familiari vulnerabili finalizzati all’accesso a tariffe calmierate per l’energia elettrica e il gas naturale e quella di aumentare gli stanziamenti per alcune misure di sostegno, come bonus sociali o contributi, destinati alle famiglie fragili e alle imprese in difficoltà allo scopo di alleggerire i costi delle bollette energetiche. “Stiamo assistendo al fallimento della linea politica degli ultimi anni, sia nazionale sia regionale, che non si è interessata a un problema così impattante per le famiglie e non ha saputo ascoltare chi chiedeva investimenti importanti. In Lombardia ci sono 230mila nuclei familiari in situazione di povertà energetica” ha detto Nicola Di Marco.

L’Assessore regionale alle Risorse energetiche Massimo Sertori ha sottolineato che “gli errori fatti in tema di energia non risalgono a tre o quattro anni fa ma si parla di decenni di mancata programmazione in un settore che abbiamo capito, oggi ancor di più, quanto sia fondamentale, non solo per il fabbisogno energetico ma anche per gli equilibri geopolitici.”

Nella discussione di entrambe le mozioni sono intervenuti Riccardo Pase (Lega) e Pietro Bussolati (PD).

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