Nomi nuovi ma anche conferme, le Orobie bergamasche, Livigno e Madesimo, a unire l’intera provincia di Sondrio: in una stagione positiva, a vincere il premio più importante del concorso dei formaggi della Mostra del Bitto, quello per il Bitto dell’anno, è un’azienda valtellinese, la Grigio Alpina, che durante l’estate lavora all’Alpe Cul, ad Averara. Titolari sono due fratelli di Dazio, Mirco e Cristina, ma nell’azienda collaborano anche un altro fratello, Martino, papà Oreste, che aveva avviato l’attività, e mamma Alessandra. Il casaro è Cristina, la più giovane, oggi trentunenne, che lavora il formaggio da quando aveva 16 anni: ha imparato l’arte casearia guardando all’opera il fratello Martino e il papà. Durante l’estate in alpeggio si aggiungono alla famiglia anche il casaro Mario Ciaponi e i giovani cugini Leonardo, Mattia e Filippo. È stata proprio Cristina, sostenuta da tutti i familiari, a ritirare il premio questa mattina, durante la cerimonia che si è svolta all’auditorium Sant’Antonio in un’atmosfera di festa.
Al secondo posto si sono classificati altri due fratelli, i Clementi di Bormio, con Fabio come casaro, con il Bitto prodotto all’Alpe Rocca, a Livigno. Terzo Mario Guglielmana, di Prata Camportaccio, che in estate sale all’Alpe Frodaglio, a Madesimo. Per il Bitto prodotto nel 2023, stagionato per un anno, ha vinto il casaro Giuseppe Rinaldi, di Cascina Margherita, Alpe Fornazzo, in Valfurva, davanti rispettivamente a Fabio Clementi, al secondo premio, Alpe Rocca, e a Claudio Grassi dell’azienda agricola La Vigna, di cui è titolare con Loretta Giacomini, Alpe Pian del Nido, in Val di Lei, nel Comune di Piuro. I premi per il Bitto di un anno assumono un particolare significato nel confronto con la classifica del 2023, soprattutto nel caso di una conferma, com’è avvenuto per il Bitto di Cascina Margherita, che ha bissato la prima posizione ottenuta l’anno scorso con lo stesso formaggio sia per il miglior Bitto dell’anno sia per il premio che si aggiudica il Bitto con il punteggio più alto considerando entrambe le categorie, intitolato ad Aldo Gusmeroli. Per il Bitto del 2023 hanno anche ricevuto il premio, istituito quest’anno da Onaf per l’occhiatura, ovvero per l’aspetto della pasta del formaggio. Per Cascina Margherita è un successo di squadra ottenuto grazie al contributo di tanti giovani casari: sono stati proprio due di loro, Filippo Pedranzini e Nicolò Canclini, in assenza di Rinaldi, a ritirare i tre premi ottenuti. Ad accompagnarli il titolare Andrea Pedranzini, vicepresidente del Consorzio di Tutela.
È un bis per il riconoscimento al casaro più giovane che, come nel 2023, è stato assegnato ad Alessandro Menghi, che nel frattempo è diventato maggiorenne, al lavoro nell’azienda di papà Moreno all’Alpeggio Meriggio di Albosaggia. Il premio, intitolato alla memoria di Vincenzo Cornaggia, per anni presidente dell’organismo di tutela, è stato consegnato dalla moglie Roberta e dalla figlia Samantha.
Per il Valtellina Casera si sono imposte la Latteria Sociale di Gordona, con i casari Giovanni Tavasci e Giuseppe Ruffoni, per la categoria fino a 179 giorni di stagionatura, e la Latteria Sociale di Chiuro, con Stefano Franzini e Andrea Rigamonti, per il formaggio stagionato 180 giorni e oltre. Il miglior Scimudin è della Latteria Sociale Valtellina, prodotto da Paolo Pini nel caseificio di Postalesio, mentre la Latteria Sociale di Chiuro ha vinto per il Latteria, con i casari Franzini e Rigamonti. Il premio speciale Roberta Lodi è stato assegnato al Valtellina Casera stagionato della Latteria di Chiuro, risultato il miglior formaggio in assoluto, per il punteggio ottenuto, fra tutte le categorie. Sul palco a ritirare i premi sono saliti anche Sergio Angelini della Fiorida di Mantello e Daniele Gusmeroli dell’azienda Roberto Santus di Ardenno, rispettivamente secondo e terzo classificato per il Valtellina Casera giovane. Ancora Sergio Angelini della Fiorida e Alessandro Barbero, Latteria Sociale Valtellina, secondo e terzo nella categoria riservata al Valtellina Casera stagionato. Martina Delladio, di Vanifarm di Cosio Valtellino, ha ritirato il premio per il secondo miglior Scimudin e Andrea Rigamonti, della Latteria Sociale di Chiuro, quello per il terzo. Infine, per il Latteria, sono stati premiati anche Simone Luraschi, del Caseificio Pedranzini di Bormio, secondo classificato, e Sergio Angelini della Fiorida, terzo.
A premiare i vincitori sono saliti sul palco il presidente del Consorzio di Tutela Marco Deghi, il sindaco di Morbegno Patrizio Del Nero, il presidente della Comunità Montana Valtellina di Morbegno Maurizio Papini, il presidente del Consorzio Bim Alan Vaninetti, il segretario generale della Camera di Commercio Marco Bonat, la presidente delle giurie Luciana Libera e il delegato provinciale dell’Onaf Oscar Del Barba.