È morto Franco Abruzzo, per 18 anni presidente dell’Ordine dei giornalisti lombardi

Nella sua casa a Sesto San Giovanni è morto Franco Abruzzo, per 18 anni (dal 1989 al 2007) presidente dell’Ordine dei giornalisti della Lombardia. Aveva 85 anni essendo nato a Cosenza il 3 Agosto 1939. Cronista, notista politico, dopo i primi passi mossi nelle redazioni del Tempo e del Giornale d’Italia era passato a Il Giorno, il quotidiano di Mattei per approdare poi, nel 1993 fino alla pensione, al quotidiano economico Il Sole 24Ore.

D’orientamento socialista aveva fondato con Walter Tobagi la corrente sindacale “Stampa Democratica”. Rispettoso di tutte le anime culturali aveva sempre preteso che nei Consigli da lui presieduti fosse rappresentata la componente cattolica.

Era un cultore di Tommaso Campanella (1568-1639), filosofo e teologo d’origini calabresi (come le sue), autore de “La città del Sole”, da cui traeva ispirazione per motivare talvolta le sanzioni disciplinari da comminare a colleghi giornalisti colpevoli di avere violato il codice deontologico della professione.

Nei nove anni, dal 2001 al 2010, abbiamo lavorato insieme nel Consiglio regionale. Alla dignità della professione teneva molto.

Orgogliosamente amava rappresentare i giornalisti nel Consiglio degli ordini professionali, di cui è stato vice presidente.

Affascinato dalle scienze giuridiche ne rispettava i canoni. Quando verificava che ve ne fossero le condizioni, non esitava a riconoscere il praticantato d’ufficio.

Finché ha potuto non ha mai mancato di essere presente in chiesa per l’ultimo saluto ad un collega.

Insieme a Carlo De Martino, presidente dell’Ordine dei giornalisti della Lombardia dal 1965 al 1989, giorno della morte, Franco Abruzzo sarà ricordato come un giornalista che ha tanto amato la professione impegnandosi per elevarne la stima nella società.

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