Egea, la bambina con la valigia, simbolo dell’esodo, va a scuola

Fonte: https://www.anvgd.it/egea-la-bambina-con-la-valigia-simbolo-dellesodo-va-a-scuola/

di Lorenzo Salimbeni – “Esule giuliana N° 30.001” è scritto sul foglio appiccicato sulla valigia di una bambina in posa nel luglio 1946. Si sta preparando a lasciare Pola, la città dove è nata e che in quel momenti appartiene alla Zona A sotto amministrazione militare anglo-americana in attesa che la Conferenza di Pace stabilisca se resterà italiana o verrà ceduta alla Jugoslavia comunista, che già ha l’amministrazione militare del resto dell’Istria (Zona B). Questa bambina si chiama Egea e un anno prima, durante i quaranta giorni tra maggio e giugno in cui le milizie comuniste jugoslave occuparono il capoluogo istriano, suo padre, Kurt Haffner, è stato prelavato a casa dall’OZNA, la polizia segreta titina, “per accertamenti”. Non aveva la tessera del partito fascista, non si era mai interessato di politica, ma sapendo molto bene il tedesco era stato interpellato in alcune occasioni dai soldati tedeschi di presidio in Istria nei 2 anni precedenti per fare da traduttore. Non fece più ritorno.

Pochi giorni dopo aver scattato quella foto che è ormai diventata un’icona dell’esodo giuliano-dalmata, Egea e sua madre partirono alla volta di Cagliari per cercare di farsi una nuova vita presso una parente. Pochi mesi dopo la nonna di Egea che vive a Bolzano si sente prossima alla fine e chiede alla nipotina di venirla a trovare per l’ultima volta. La nonna migliorò di salute ed Egea trovò presso una zia una sistemazione di fortuna che sarebbe diventata definitiva, mentre la madre a Cagliari sarebbe convolata a nuove nozze. Gli studi, il lavoro, il “moroso” con cui poi avrebbe costruito una famiglia. Pensando alle sei nipotine, suo marito pensò alcuni anni or sono di fare una raccolta di foto di famiglia, di ricordi e di pensieri che sono confluiti nel libretto Album Egea, che l’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia ha voluto ristampare e portare al Salone Internazionale del Libro di Torino. È uno dei tanti libri in esposizione allo stand T169 del padiglione Oval, ove l’ANVGD assieme al Centro di Documentazione Multimediale della cultura giuliana, istriana, fiumana e dalmata ha allestito La Bancarella. Salone del libro dell’Adriatico orientale ed è stato presentato venerdì 10 maggio nella rassegna Fuori Salone presso il Circolo Istriani Fiumani e Dalmati in collaborazione con il Comitato ANVGD di Torino.

Antonio Vatta (Presidente ANVGD Torino) salutando i presenti era quasi commosso vedendo la sala conferenze piena di tanti esuli di seconda e terza generazione venuti a conoscere Egea e a scoprire una storia che assomiglia a quella della propria famiglia e di tanti profughi giunti dopo mille vicissitudini nel capoluogo piemontese. Rodolfo Ziberna, componente dell’Esecutivo nazionale ANVGD, ha ricordato il pluridecennale impegno di “Tonci” Vatta per tutelare i diritti degli esuli, mentre il vicepresidente nazionale vicario Donatella Schürzel, portando il saluto del Presidente Renzo Codarin, ha fatto dono di alcune pubblicazioni per la biblioteca intitolata al piranese illustre Diego De Castro che il Circolo tiene a disposizione degli studiosi.

Alessandro Cuk (vicepresidente nazionale ANVGD) ha dialogato con Egea, la quale ha raccontato la sua storia e si è soffermata su alcuni dei tanti lavori che gli studenti che partecipano a concorsi banditi dalle Regioni in occasione del Giorno del Ricordo o al Concorso nazionale 10 Febbraio organizzato dal Ministero dell’Istruzione e del Merito insieme alle Associazioni degli Esuli. La bambina con la valigia. Il mio viaggio tra i ricordi di esule al tempo delle foibe è invece il titolo del libro scritto assieme alla giornalista Gigliola Alvisi (Piemme, Milano 2022) al quale si è fatto ugualmente ampio riferimento nel corso di una serata emozionante che si è conclusa con un momento conviviale rallegrato da canti istriani nella splendida cornice identitaria e comunitaria del Circolo istriano, fiumano e dalmata che opera nel quartiere delle “case rosse”, ove centinaia di esuli adriatici trovarono finalmente una residenza dopo gli anni nei Centri Raccolta Profughi.

La storia di Egea ed il successo che ha riscosso come icona dell’esodo e come fonte di ispirazione per i lavori che gli studenti realizzano quando vogliono affrontare la storia del confine orientale italiano sono stati al centro dell’incontro “Egea Haffner, la bambina con la valigia, icona dell’esodo giuliano-dalmata” svoltosi allo stand del Ministero dell’Istruzione al Salone del Libro sabato 11 maggio. Nuovamente Egea e Cuk hanno illustrato questa storia di sofferenza e di rinascita, una storia che è stata ampiamente ripresa nell’ultima edizione del concorso scolastico che la Regione Veneto dedica al Giorno del Ricordo e stavolta era intitolato alle donne dell’esodo. La Haffner si è commossa rivedendo il cartone animato che una classe le ha dedicato e presentando le pagine del fascicolo Egea nel paese delle meraviglie in cui altri ragazzi hanno raccontato con disegni e immagini simboliche la sua vita.

Quella bambina con la valigia salpata da Pola nell’estate 1946 ha insomma fatto tanta strada e tanta ancora ne farà assieme ai giovani che anche grazie a lei stanno scoprendo pagine di storia nazionale troppo a lungo dimenticate.

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