Incidente tra due cervi e un bus carico di utenti. Ancora una volta, la cronaca del mondo reale supera l’immaginazione e conferma rischi oggettivi: come quello, appunto, di un sinistro con la fauna selvatica, con qualsiasi mezzo (già accaduti con auto, moto e ora bus, appunto), specie sui territori del medio-alto Lario come accaduto nei giorni scorsi e riportato dagli organi di stampa. Teatro dell’ennesimo scontro, per fortuna senza feriti, il territorio di Corrido dove un autobus della linea Porlezza-San Nazzaro ha impattato con i due selvatici. Illesi i passeggeri, ma cosa sarebbe successo se al posto del bus ci fosse stata una moto? Se lo chiede anche Coldiretti Como Lecco, con l’amara ma reale osservazione che “quello degli incidenti stradali causati dalla fauna selvatica costituiscono ormai un quotidiano bollettino di guerra, al quale vanno ovviamente aggiunti i danni gravissimi che patiscono le imprese agricole. Ovviamente da parte nostra massima solidarietà ai passeggeri dell’autobus e un “bravo” all’autista che è riuscito a tenere il controllo del mezzo, evitando che qualcuno tra i passeggeri potesse farsi male”.
“La sicurezza dei cittadini viene prima di tutto – rimarca il presidente della federazione interprovinciale Fortunato Trezzi – ed è innanzitutto in ragione di questo punto chiave che ribadiamo l’assoluta urgenza ad affrontare il problema: sappiano i cittadini che siamo dalla loro parte e ci mettiamo a disposizione per aiutarli nel tutelarsi e per raccogliere le loro testimonianze dirette, da aggiungere al dossier sempre più corposo – ahinoi – che contempla danni, incidenti e, ovviamente, perdite economiche ingentissime per agricoltori, allevatori e alpeggiatori sempre più esasperati. Dall’assedio dei selvatici non si salva alcun comprensorio territoriale, anche se le aree collinari e montane sembrano, al momento, quelle dove la situazione è più preoccupante: ricordiamo che proprio la provincia di Como – insieme a quella contigua di Lecco – costituisce una delle aree lombarde più interessate da questo problema”.
Quest’ennesimo incidente evidenzia quindi come il problema della fauna selvatica, cervi e cinghiali in primis, abbia raggiunto proporzioni drammatiche sul territorio delle due province lariane, oltreché su quella di Varese e dell’intero nord Lombardia.
“Inoltre, come ribadito da numerosi report e studi settoriali, i danni che la fauna selvatica arreca oggi alle attività agricole e all’ambiente hanno raggiunto livelli non più sopportabili: ormai in moltissime zone i limiti di compatibilità con altre componenti ambientali e con le attività antropiche sono profondamente alterati tanto da arrecare danni notevoli alle attività antropiche stesse, ai boschi, all’ambiente” fino a mettere a rischio la sopravvivenza stessa delle attività imprenditoriali.
“Come detto, si tratta di una problematica che assume connotazioni di particolare gravità anche dal punto di vista di tutela della sicurezza pubblica, stante il numero, esponenzialmente cresciuto, di incidenti stradali causati da selvatici, come dimostrano anche gli ultimi report e articoli di giornale: non è sufficiente raccomandare agli automobilisti di “andare piano”, come pure è stato fatto. A chi percorre le strade dei nostri territori vanno garantite sicurezza e incolumità a prescindere!” ribadisce con forza il presidente Trezzi.
I territori colpiti ricoprono tutti gli areali delle tre province, con alcune zone di criticità ancor più marcata come le valli del Varesotto e i territori di bassa collina e pianura, come l’Olgiatese: si rilevano poi alcune zone dove il fenomeno ha assunto dimensioni ancor più critiche, come la Val d’Intelvi, la Val Menaggio e l’area del Pian di Spagna, oltre alla Valsassina Lecchese. Proprio nel Porlezzese, teatro dell’incidente con l’autobus, le invasioni nei campi sono senza freni.