Fiera di Alzate senza bovini e ovicaprini ma con asini e cavalli: “Riflettere sulla centralità della zootecnia”

Oggi dalla Fiera di Alzate lanciamo un segnale forte: l’assenza di vacche, capre, pecore da una delle manifestazioni zootecniche più radicate sul territorio colpisce e ci fa riflettere sull’importanza e la strategicità del comparto zootecnico per le due province di Como e Lecco, in un territorio che è baricentrico. Ricordo che l’assenza è dovuta alle misure precauzionali in ordine ai casi di blue tongue accertati nel lecchese e alla necessità primaria di dover tutelare e proteggere i nostri animali.

Oggi lo diciamo ancor più forte: dobbiamo tutelare il futuro di una zootecnia di eccellenza, un vanto assoluto per un territorio che contribuisce a rendere la Lombardia leader nazionale nel comparto lattiero caseario, dato che nella nostra regione si munge il 40% del latte italiano”. Lo rimarcato ha Fortunato Trezzi, presidente di Coldiretti Como Lecco, questa mattina ad Alzate Brianza insieme con il direttore Rodolfo Mazzucotelli in occasione della  fiera zootecnica “dopo l’ennesima estate difficile per i nostri allevatori, condizionata anche dal clima e dall’invasione dei selvatici in campi e pascoli dove si produce quanto necessario per alimentare i nostri bovini”.

Anche la zootecnia ha risentito del clima pazzo di questa estate, registrando nei giorni di maggiore afa un calo di produzione di latte che ha toccato punte del 20%: i cinghiali, invece, hanno invaso ripetutamente (come purtroppo fanno tuttora) sia i campi di foraggio delle zone di pianura, sia i pascoli montani, dove si registrano anche predazioni da parte del lupo.

“Occorre porre attenzione nei confronti di un settore strategico per il territorio – ha rimarcato Trezzi da Alzate – e per l’intera regione: con il latte munto nel nostro comprensorio vengono prodotti formaggi che stanno ottenendo un grande successo anche sui mercati internazionali, come il Grana Padano o il Gorgonzola”.

Il successo della “fiera secolare” alzatese, di cui si hanno le prime testimonianze già nel XVIII secolo, ha visto il decisivo contributo degli allevatori di Coldiretti e dei produttori agricoli di Campagna Amica: in particolare, i più piccoli hanno apprezzato la presenza di asini e cavalli, negli spazi solitamente occupati dai bovini.

Allestito anche l’AgriMercato di Campagna Amica, con un’amplissima gamma di prodotti della tradizione rurale altolombarda, tra cui: frutta e verdura di stagione, miele e prodotti dell’alveare, formaggi, confetture, succhi di frutta, pasta di mais, riso, ecc.

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