“Non possiamo permettere che Milano perda un’istituzione culturale di assoluto valore come il Museo Leonardo3. La scelta del Comune di Milano di revocare la concessione e imporre lo sfratto è una decisione miope, che rischia di cancellare un’eccellenza riconosciuta a livello internazionale, capace di attrarre quasi due milioni di visitatori dal 2013, di cui 270.000 solo nel 2024. Un patrimonio che non può essere sacrificato sull’altare della burocrazia e della gestione cieca degli spazi pubblici.”
Lo dichiara Giulio Gallera, consigliere regionale della Lombardia, che nella serata di ieri ha visitato il museo per esprimere il proprio sostegno alla battaglia portata avanti dal direttore Massimiliano Lisa, il quale ha annunciato un gesto estremo: dal 1° marzo inizierà lo sciopero della fame per protestare contro la chiusura del museo.
“Il Museo Leonardo3 – continua Gallera – non è solo una semplice esposizione, ma un centro studi che ha saputo innovare e divulgare la grandezza di Leonardo da Vinci con un approccio scientifico, interattivo e senza alcun contributo pubblico. Un’istituzione che rappresenta Milano nel mondo, con mostre richieste da Tokyo a New York, e che oggi si trova ostaggio di una gestione comunale che, anziché trovare soluzioni, ha scelto la via della chiusura. Il Comune aveva la possibilità di garantire la continuità del museo, come fatto per altre realtà culturali in Galleria, ma ha preferito ignorare questa opportunità.”
Gallera sottolinea inoltre l’importanza del museo per l’economia e l’occupazione: “Questa decisione mette a rischio il lavoro di 25 famiglie e l’indotto di molte altre. In un momento in cui dovremmo investire sulla cultura come motore di sviluppo, l’Amministrazione comunale agisce nella direzione opposta.”
Infine, l’appello alla politica: “Serve un intervento immediato per fermare questa decisione assurda. La cultura è una risorsa strategica per Milano e va valorizzata, non ostacolata. La libertà e l’iniziativa privata sono motori di crescita anche per il settore culturale: la politica deve sostenerle, non soffocarle.”