“Il mistero e la scrittura” di Flannery O’ Connor

Elena Buia Rutt, nel libro “Flannery O’ Connor il mistero e la scrittura” edito da Àncora, descrive gli aspetti peculiari delle opere di una scrittrice statunitense, Flannery O’ Connor, che occupa un posto preminente nella letteratura americana del ‘900.

L’opera letteraria della Flannery, che comprende due romanzi, alcuni racconti e diversi saggi, pur occupandosi di temi non facili da leggere, stimola il lettore a confrontarsi con questioni fondamentali dell’esistenza.

Flannery O’Connor, di origini irlandesi, nasce a Savannah, Georgia, nel 1925. Affetta da una grave insufficienza del sistema immunitario muore a soli 39 anni il 3 Agosto 1964. Chi l’ha conosciuta l’ha definita come una donna dal carattere ruvido, ma umile, pur consapevole della sua bravura.

Flannery viveva la malattia con compostezza, neanche fosse una benedizione, perché la riteneva un elemento con cui doversi confrontare; era riuscita a sublimarla definendola “l’esperienza della limitatezza” e trovava persino la forza di momenti d’umorismo. I personaggi dei suoi libri appaiono bizzarri, chiusi in se stessi, fino a quando un evento improvviso non li obbliga ad abiurare a tali convinzioni e chiusure; personaggi in costante ricerca dell’assoluto, di una figura trascendentale, Dio, che salva l’umanità dalle sue fragilità e debolezze.

La narrativa della O’Connor non è semplice da affrontare in quanto lontana da luoghi comuni e comportamenti abitudinari; questo perché era attratta da ciò che era nascosto e difficile da afferrare, più che da ciò che era chiaro e di facile comprensione.

La sua scrittura appare caratterizzata da più livelli espressivi essendo al tempo stesso simbolica e reale come regionale ed universale.

Gli scritti di Flannery sono pervasi da un cattolicesimo radicale capace di innescare pregiudizi; la sua narrativa non ha solo come bersaglio il mondo laico ed illuminista, ma anche e soprattutto il cattolicesimo convenzionale spesso ipocrita e bigotto.

La O’Connor è una scrittrice scomoda che, tramite il racconto di esperienze di vita di persone vere, non solo obbliga il lettore ad una profonda riflessione esistenziale, ma lo allontana da ciò che è rassicurante ed astratto per giungere ad una conclusione in cui è centrale la responsabilità individuale.

Una scrittrice cattolica che vive la fede non come una religiosità di maniera; la sua è una religione che è agli antipodi del potere politico e del profitto economico.

Essere cattolici per Flannery O’Connor significa comprendere che il mondo è immerso nel Maligno e che per contrastarlo occorre una visione lucida, reale. Un tale realismo si ottiene solo se si è toccati dalla grazia divina, per godere della quale occorre essere autentici cristiani e convinti cattolici.

Un’Autrice che disturba tanti cattolici sociologici, una credente che ha scritto testi duri, aspri, privi di luoghi comuni e mai pervasi dall’ideologia buonista; esattamente il contrario di quella che è stata la sua vita, placida perché spiritualmente intensa.

Flannery O’ Connor “Il mistero e la scrittura” – Àncora – pagg. 112 – 12.50 euro

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