Promuovere l’inclusione socio lavorativa dei detenuti e delle persone sottoposte a misure di esecuzione penale esterna investendo su progetti professionalizzanti che consentano loro, una volta scontata la pena, di inserirsi nel mondo del lavoro e di prevenire la recidiva.
Questo l’intento delle proposte progettuali approvate dalla Giunta regionale lombarda su proposta dell’assessore alla Famiglia, Solidarietà sociale, Disabilità e Pari opportunità, Elena Lucchini, di concerto con l’assessore all’Istruzione, Formazione, Lavoro, Simona Tironi.
Le risorse messe a disposizione saranno pari a 10,8 milioni di euro e si riferiscono all’Avviso del ministero della Giustizia ‘Una Giustizia più Inclusiva’ del PN Inclusione e lotta alla povertà 2021-2027.
I percorsi saranno condivisi con il Provveditorato regionale dell’Amministrazione penitenziaria di Milano (PRAP) e gli Istituti penitenziari della Lombardia.
“Imparare un mestiere può essere l’elemento che consente alle persone detenute di rompere con il proprio passato criminale e consentire un abbattimento della recidiva – ha dichiarato l’assessore Lucchini. Procederemo come sempre – ha spiegato la responsabile alla Famiglia – con un metodo che ci consenta di operare in rete offrendo servizi integrati grazie alla collaborazione tra privati, Terzo Settore e gli Enti di formazione rapportandoci alle concrete esigenze occupazionali, artigianali e industriali del territorio”.
“La formazione e il lavoro – ha evidenziato l’assessore Tironi – sono strumenti fondamentali per offrire una seconda possibilità a chi ha commesso errori, contribuendo concretamente al loro reinserimento nella società. Grazie a questi percorsi professionalizzanti, vogliamo fornire competenze reali e spendibili nel mercato del lavoro, favorendo così un ritorno alla legalità e una riduzione della recidiva. Investire sulla formazione delle persone detenute – ha aggiunto – significa investire sulla sicurezza e sul futuro della nostra comunità. Offrire percorsi qualificanti in linea con le esigenze delle imprese è il modo più efficace per garantire un reinserimento sociale e lavorativo duraturo”.