L’affascinante storia dei Bettoni, da dodici generazioni esemplari imprenditori agricoli bresciani

L’immagine della copertina cartonata di “Un solco profondo. Nei frutti la storia della famiglia Bettoni” mette immediatamente il lettore in grado di capire il contenuto del libro che ha tra le mani.

Se “Compagnia della stampa Massetti Rodella Editori” hanno mostrato una straordinaria raffinatezza nell’editing, non meno attraente è risultato il testo composto da Marco Bencivenga, già direttore de “La Provincia di Cremona” e con alle spalle un lungo curriculum in giornali locali e nazionali.

Va dato atto all’Autore di essere stato capace di ricostruire in 266 pagine la storia di una famiglia bresciana, i Bettoni, che dalla fine del Settecento ai giorni nostri, hanno contribuito a valorizzare il patrimonio zootecnico e agricolo nazionale.

Se, come annota nella prefazione Giovanni Bazoli, presidente emerito di Intesa san Paolo, «parlare della famiglia Bettoni in un certo senso è raccontare la storia di tutti noi», il presidente di Regione Lombardia, Attilio Fontana, nella sua testimonianza, sottolinea come «la famiglia Bettoni rappresenta i valori che sono la forza della Lombardia: sobrietà, concretezza, generosità e laboriosità». Dal canto suo il professor Angelo Baronio, docente dell’Università Cattolica sede di Piacenza, completando il tris di prefazioni, mette in luce, tra diverse considerazioni, «il tratto caratteristico e genuino dei bresciani, imparentati con i bergamaschi, quello che discende dalla consapevolezza di essere non sufficienti a sé stessi e ancor meno bastanti da soli non soltanto a raccogliere le sfide complesse del cambiamento, ma soprattutto, operando a diretto contatto con la terra e la natura, a doversi sottomettere, ripensandoli, ai loro ritmi indisponibili».

“Un solco profondo” è la storia di dodici generazioni della famiglia Bettoni che si sono avvicendate nella cura di bovini, suini ed asini, oltre che di coltivazioni di frumento e di altri prodotti agricoli, generando benessere, oltre che a sé stessi, a migliaia di contadini loro collaboratori.

Si tratta di una vera e propria saga che Bencivenga racconta con una prosa avvincente; di più: da eccellente cronista quale è, egli riesce a mettere nella giusta luce le vicende dei singoli membri della grande famiglia di imprenditori agricoli.

Come hanno potuto i Bettoni raggiungere, costantemente nel tempo, elevati traguardi in un settore devastato (si pensi soltanto ai periodi delle due guerre mondiali), oltre che dallo spopolamento delle campagne, dalle perniciose politiche di un’Unione Europea protesa a sostenere l’ideologia green, che tutto è fuorché difensore e agente di sviluppo del pianeta?

Alla domanda risponde il dottor Gianmaria Bettoni, 58 anni, tuttora impegnato con i fratelli Giacomo e Alessandro nella gestione del Gruppo a cui fa capo, tra l’altro, l’azienda Barchetti.

«Mio padre, mio nonno e, prima di loro, gli avi che ci hanno preceduto», spiega l’imprenditore, «hanno avuto coraggio, capacità di rischiare, voglia di intraprendere. Hanno sempre saputo adeguarsi a un mondo in veloce cambiamento. Quando è stato necessario, hanno osato, accettando il rischio di sbagliare. La tradizione cattolica popolare, da questo punto di vista, li ha influenzati positivamente, perché ha sempre messo il seme della speranza nei loro cuori».

È illuminante come i Bettoni si siano aperti a tutte le innovazioni che venivano anche dall’estero per migliorare, sia il benessere degli animali, sia dei terreni che coltivavano, badando nel contempo a non sfruttare i dipendenti, ma garantendo loro quanto previsto dai contratti di lavoro.

Un bell’esempio di radiosa imprenditoria che s’è riflessa sulla bontà dei prodotti messi sul mercato: latte, formaggi (tra i quali spicca il grana padano), prosciutti, salumi, mangime per animali.

Il lavoro di Bencivenga e la storia dei Bettoni meriterebbero di essere tradotti in una fiction televisiva. La Rai o Mediaset troverebbero un terreno fertile (l’espressione non è caustica) su cui lavorare perché la vita di ogni singolo Bettoni è un romanzo. Tra loro ci sono, oltre ad imprenditori, docenti, sportivi, sindacalisti, presidenti di cooperative, artisti e persino religiose. La fedeltà ai valori cattolici è uno degli elementi che hanno vivificato il comportamento dei Bettoni, sia nei momenti felici, sia in quelli dolorosi della loro esistenza.

Il prezzo di copertina, 50 euro, giustifica appieno il valore del libro impreziosito da una ricca iconografia nella quale spiccano diverse immagini inedite.

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