Si è conclusa nel primo pomeriggio di domenica 19 maggio la maxi esercitazione di Protezione Civile sull’Alpe Cermis, che ha coinvolto fra ieri pomeriggio e la mattinata odierna ben 600 operatori, di cui 36 del Soccorso Alpino e Speleologico Trentino, impegnati nella più grande simulazione antincendio boschivo che il Trentino abbia mai messo in campo.
Lo “stress test” di 24 ore sull’Alpe Cermis ha raggiunto l’obiettivo che il Dipartimento Protezione Civile si era prefissato, mettendo alla prova la gestione complessiva dei diversi scenari che sono stati simulati e facendo emergere non soltanto punti di forza e aspetti su cui migliorare, ma anche la capacità di operare in sinergia durante le grandi emergenze che richiedono il coinvolgimento di diverse strutture operative del Sistema di Protezione Civile del Trentino.
Ieri, sabato 18 maggio, sono state simulate l’allerta per un rogo in quota, le cui operazioni di contenimento, con il passare delle ore e a causa del forte vento, hanno richiesto l’azione di diversi Corpi dei Vigili del Fuoco volontari delle valli di Fiemme e Fassa, con il supporto del Nucleo droni Sarp del Corpo permanente. A questa prima emergenza si sono affiancate le operazioni di ricerca di due persone disperse nei boschi, proseguite fin oltre la mezzanotte, con la messa in atto del protocollo relativo alle aree di presenza dei grandi carnivori: in queste ultime operazioni, ad intervenire, è stato proprio il Soccorso Alpino e Speleologico Trentino, coadiuvato dalla forze dell’ordine – Carabinieri, Polizia di Stato e Guardia di Finanza.
Nella giornata odierna, domenica 19 maggio, si è entrati nel vivo dell’esercitazione, con l’evacuazione di alberghi e case di montagna, il recupero del personale bloccato sugli impianti, la ricerca di altre tre persone disperse e l’apertura del centro assistenza alla popolazione sfollata. Inoltre, è proseguito l’intervento di spegnimento delle fiamme, grazie al supporto dell’elisoccorso e del velivolo Canadair inviato dalla flotta aerea nazionale dei Vigili del Fuoco. Queste ultime operazioni sono state curate dai Dos (Direttori delle Operazioni di Spegnimento), una nuova figura appositamente addestrata a partire dallo scorso anno, che ha il compito di coordinare l’intervento congiunto delle forze a terra e dei mezzi aerei.
L’esercitazione si è conclusa verso le 12.30 e ha visto coinvolti, nel complesso: il Corpo nazionale dei Vigili del Fuoco, il Soccorso Alpino e Speleologico Trentino, il Comitato provinciale trentino della Croce Rossa Italiana, gli Psicologi per i popoli del Trentino, la Scuola Cani da ricerca e catastrofe, la Protezione civile ANA di Trento, il Corpo forestale dello Stato, i Carabinieri, la Polizia di Stato e la Guardia di Finanza. La preparazione dei pasti, in entrambe le giornate, è stata garantita dai Nu. Vol. A. Un ruolo di primo piano è stato assunto infine da Excon (Exercise control), con il compito di inserire degli imprevisti sulla scena di intervento: una novità assoluta per il Trentino, che ha accresciuto le difficoltà che gli operatori di Protezione Civile dovevano gestire durante l’esercitazione.