Mercoledì delle Ceneri l’omelia del Cardinale Cantoni Vescovo di Como

Con il rito dell’imposizione delle Ceneri ha inizio la Quaresima, un tempo forte di conversione, un cammino verso il dono della Santa Pasqua, durante il quale vivere le dimensioni della preghiera, dell’elemosina, del digiuno. Il Vescovo di Como, cardinale Oscar Cantoni, ha presieduto la Santa Messa nel Mercoledì delle Ceneri oggi, 5 marzo, alle ore 10.00, in Cattedrale a Como.

Sempre oggi cade il ventesimo di ordinazione episcopale del Vescovo Oscar: durante la Santa Messa gli è stato rivolto un pensiero di augurio per il significativo anniversario. Questo il pensiero del cardinale Cantoni.

«Sono trascorsi ormai vent’anni dalla mia ordinazione episcopale, da quando, cioè, lo Spirito Santo si è impossessato di me attraverso l’imposizione delle mani dei nostri venerati vescovi monsignor Alessandro Maggiolini e monsignor Teresio Ferraroni. Era il 5 marzo 2005. Sono molto grato e riconoscente verso il Signore Gesù, Pastore dei pastori, che mi ha permesso di amarlo e quindi di seguirlo come vescovo attraverso il quotidiano servizio del suo popolo santo. Un ministero non semplice, tanto impegnativo ed esigente, una scuola di umiltà… Fui destinato dapprima alla diocesi di Crema, un vero e proprio dono dello Spirito, e quindi (anche se fu una sorpresa per me!), come seconda nomina, a Como, in questa santa Chiesa che mi ha generato alla fede e di cui sono stato discepolo».

“Ecco giunto il tempo per immergerci nel clima favorevole che ci prepara alla Pasqua, la grande vittoria di Dio su tutto ciò che si oppone a Lui, che nel suo Figlio Gesù ha sconfitto ogni male, ha superato e vinto l’ultimo nemico, la morte, ha riconciliato a sé il mondo intero. Non accogliamo invano la grazia di Dio che ancora una volta ci è abbondantemente offerta.

Si tratta per noi di aderire più decisamente al piano di salvezza di Dio, che ci propone, con il suo aiuto, di affrontare il male e vincerlo con il bene, che ci invita a trasfigurare ogni sofferenza, che suscita in noi il desiderio di riconciliazione, che ci dispone a superare ogni inimicizia con chi ci è ostile, che innesta una dinamica nuova di vicinanza e di solidarietà nei confronti dei nostri fratelli e delle nostre sorelle, anche nei confronti di quanti facciamo fatica ad amare, ad accettare, a servire.

Per noi che conosciamo e apprezziamo già la logica pasquale di Dio, il tempo di quaresima diventa un allenamento prezioso per testimoniare con precise scelte di vita la bontà di questo stile divino e di appropriarcelo con maggiore convinzione e determinazione.

La conversione, allora, per noi non consiste più solo in un passaggio dalla incredulità alla fede, ma anche e soprattutto si traduce nella decisione di condividere a fondo e con maggior vigore questi orientamenti divini, espressivi della Pasqua del Signore, quale ulteriore sviluppo della grazia battesimale che continuamente è attiva in noi e ci rigenera come uomini nuovi.

Sulla base di questa dinamica pasquale ognuno di noi potrà disporre un proposito preciso da valorizzare durante questo tempo quaresimale, se non vogliamo accontentarci e fermarci a vivere solo di buone intenzioni, dal momento che, come ricorda il proverbio, “di buone intenzioni è lastricato l’inferno!”.

Non possiamo, poi, ignorare il messaggio che papa Francesco ci ha inviato per vivere a fondo questo tempo di Quaresima.

È l’invito non solo ad una generica “conversione”, ma (molto più faticoso!) a camminare insieme evitando di mettere al centro noi stessi e le nostre personali vedute, che ci rendono bloccati nelle nostre sicurezze, escludendo gli altri.

Siamo invitati a procedere fianco a fianco con quanti collaborano con noi, tuttavia senza coltivare invidie e gelosie, superando ogni forma di pregiudizio e di precomprensione, evitando che qualcuno rimanga indietro o si senta escluso: sono queste le attenzioni che vi segnalo perché ineludibili per chi lavora insieme, eppure tanto frequenti, anche fra noi.

Fratelli e sorelle, lasciamoci amare dal Signore. Egli vuole avvolgerci tutti del suo amore e dal suo perdono! Usufruiamo di quei “compagni di viaggio” che ci permettono di camminare nella vita secondo lo Spirito: cioè, la preghiera, l’elemosina, il digiuno, caratteristici di questo tempo penitenziale. Il frutto della Pasqua sarà una rinnovata e gioiosa vita battesimale, che porterà frutti per il bene del mondo”. (Oscar cardinal Cantoni)

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