Dunque c’è una condanna, eccome se c’è. Forse un po’ diversa da come ce la immaginiamo, non fatta di diavoli e gironi danteschi, ma è pur sempre una condanna. E la condanna è rimanere al buio. Di più: rimanere al buio per propria scelta. Ritrovarsi ad essere persone che amano il buio. Amare le tenebre ed odiare la luce. Una condanna dunque che non viene da Dio, che anzi ha inviato il Figlio nel mondo perché il mondo sia salvato. La luce è venuta nel mondo e sempre viene. È l’uomo che spegne la luce, resta al buio, e poi piange di paura come un bambino. Eppure è proprio così, ed è il più grande dispiacere di Dio. Intere generazioni di adolescenti dormono di giorno e vivono di notte. Vestono tutti di nero, privi di colore, e ti guardano con occhi bui. Mai la luce fu più necessaria. Bisogna davvero che sia innalzato il Figlio luminoso di Dio. Bisogna che le opere buone, bisogna che le cose belle, vengano alla luce perché tutti si possano salvare dalla notte del cuore… https://lalocandadellaparola.com/2024/03/10/nella-luce/
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