Nessuno è esente da notizie false, disinformazione e malinformazione

In un’interessante conferenza, tenutasi a Grosio l’altra sera in preparazione della festa patronale di San Giuseppe, il direttore de Il Settimanale della diocesi di Como, mons. Angelo Riva, ci ha dato una rappresentazione dei chiaroscuri che caratterizzano l’attuale mondo dell’informazione.

Partendo dallo scenario in cui viviamo nell’era della digitalizzazione, ci ha condotto attraverso l’infosfera in cui siamo immersi, allertandoci sui pericoli di manipolazione a cui siamo esposti dall’overdose di infodemia che rischia di travolgerci. Sommersi come siamo dalle insidie dei montanti e variegati populismi in cui, sempre più spesso, la verità, quando non è soppiantata dalla post verità, è piegata alle inevitabili polarizzazioni politiche, psicologiche, informative e comunicative, di cui i talk show sono i momenti liturgici.

Tutte queste sono manifestazioni del precario stato di salute dell’informazione piagata dai tanti casi di disinformazione in cui tra fake news, complottismi e negazionismi si è persa la bussola della verità. Non bastasse la disinformazione dobbiamo guardarci anche dalla malinformazione che ci viene subdolamente somministrata tra semplificazioni, decontestualizzazioni, criminalizzazioni linguistiche ed hate speech. Nel pur variegato panorama tratteggiato dall’autorevole oratore dobbiamo tuttavia confessare che non siamo riusciti a trovare collocazione alla fattispecie, da noi più volte sollevata, del silenzio che circonda le prese di posizione della Chiesa cattolica africana in materia di migrazioni.

Forse perché, come sottolineato da don Riva, il tema migratorio è quello che più risente del fenomeno della malinformazione: anche se gli esempi citati forse non erano del tutto convincenti. Tornando a noi. In quale categoria di disinformazione o malinformazione dovremmo appunto inquadrare la mancata pubblicazione da parte della stampa cattolica italiana dell’appello che l’Assemblea plenaria delle Conferenze episcopali dell’Africa Occidentale, raggruppante i vescovi dei 16 Paesi dell’area, nel 2019,  emanò sul fenomeno migratorio che si chiudeva con questo chiaro invito rivolto ad ogni giovane africano: “Non lasciarti sviare da false promesse che ti condurranno alla schiavitù e ad un futuro incerto. Con il duro lavoro e la perseveranza puoi avere successo in Africa e, cosa più importante, rendere questo continente una terra prospera”?

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