Pubblichiamo omelia del Vescovo di Como, cardinale Oscar Cantoni, nella Messa al Santuario di Tirano (So), nei 520 anno dell’apparizione.
Anche quest’anno, nel 520°anniversario dell’apparizione al beato Mario, la nostra comune Madre ci raduna attorno a sé quali suoi figli e figlie amati, e noi tutti siamo accorsi qui, da ogni parte della Valtellina, per ascoltare la Madre di Dio, che ci trasmette le parole di suo figlio Gesù e ci invita: “fate quello che vi dirà”!
È suo compito, quello di comunicare, di attualizzare e di aiutarci ad incarnare ciò che il Signore ci chiede. Maria ci aiuta a comprendere più facilmente il significato della Parola di Dio annunciata e a viverla nella nostra esistenza quotidiana con quella medesima adesione di fede che Ella ha usato nel corso della sua vita terrena.
Sono presenti tra noi e ringraziamo le Autorità civili e militari, nazionali, cittadine e Provinciali, tra cui, il signor Ministro dell’economia e delle finanze Giancarlo Giorgetti, il nuovo Questore, dott. Sabato Riccio e per la prima volta, il nuovo Sindaco di Tirano dott.ssa Stefania Stoppani che accogliamo con gioia, mentre salutiamo con profonda gratitudine il Prefetto uscente, dott. Roberto Bolognesi, chiamato a reggere la prefettura di Mantova.
Si uniscono alla nostra preghiera i membri della Polizia di Stato, nella giornata in cui essi festeggiano il loro protettore, l’arcangelo s. Michele, mentre si affidano alla sua potente intercessione. Li ringraziamo per il prezioso servizio che quotidianamente svolgono sul nostro territorio a tutela del bene comune e sulla sicurezza dei singoli cittadini.
Saluto poi cordialmente tutti coloro che sono collegati con noi tramite la tv e seguono dalle loro case questa nostra celebrazione, soprattutto le persone anziane ed ammalate, che non possono materialmente recarsi in chiesa.
Le letture della parola di Dio, soprattutto la prima e il vangelo, ci mettono davanti a dei discepoli preoccupati di sentirsi unici e privilegiati distributori dei doni di Dio, mentre vorrebbero gelosamente escludere altri, che a dir loro non sono né dedicati, né direttamente incaricati di trasmettere i segni della presenza del Signore e la forza del suo Spirito. “Maestro, abbiamo visto uno che scacciava i demoni nel tuo nome e volevamo impedirglielo, perché non ci seguiva!”
Cosa comprendiamo da questi testi? Una certezza molto consolante e vera.
Lo Spirito Santo è continuamente all’opera dentro la storia degli uomini e distribuisce liberamente a ciascuno doni diversi, i più svariati, per cui ci arricchiamo gli uni gli altri per ciò che di originale e di unico ciascuno possiede.
Nessuno può farsene un vanto come se il dono fosse esclusivamente suo e non provenisse dallo Spirito santo. Egli, infatti, consegna i suoi doni gratuitamente a chi vuole, purché siano poi messi a disposizione della utilità comune.
E a ciascuno di noi è dato di rallegrarsi, del tutto privi di gelosia, per i doni che gli altri possiedono, sentendoci felici se questi doni dello Spirito arrivano attraverso la mediazione degli altri e non sono dati direttamente a noi stessi. È un modo per sentirci tutti umilmente bisognosi gli uni degli altri, tutti interconnessi, per cui nessuno può fare a meno degli altri o del loro aiuto.
Così le nostre ricchezze ricevute non sono un bene da vivere possessivamente a esclusivo nostro vantaggio. Esse devono essere opportunamente condivise, così da poter costruire una vera fraternità, dove non c’è esclusione, né prevaricazione di sorta. Siamo chiamati infatti a costruire la cultura della fratellanza, promuovendo il bene da qualunque parte provenga, allontanandoci sempre più dal male così comune della indifferenza, che ci rende meno sensibili alle grida dei nostri fratelli.
Maria ci aiuti a godere già fin d’ora del bene che gli altri costruiscono e manifestano ogni giorno attorno a noi e questo è il segreto per anticipare il paradiso, dove tutti gioiranno, ritenendo come proprio il bene che sgorga dall’impegno, dalla fatica e dalla creatività degli altri. Oscar card. CANTONI