L’elevato livello di competenza, la capacità di gestione e la sinergia tra le diverse specialità mediche e chirurgiche hanno salvato una paziente valtellinese colpita da una rara e imponente massa tumorale toracica. Un caso eccezionale che è stato trattato all’Ospedale Morelli di Sondalo da un’équipe multisciplinare coordinata dal direttore della Chirurgia toracica, Paolo Scanagatta, che ha eseguito il delicato intervento nello scorso mese di dicembre. Oggi la paziente sta bene, come ha confermato la visita di controllo effettuata lunedì scorso, e ringrazia medici e infermieri per averle restituito un’esistenza serena. Da anni, infatti, lamentava problemi di respirazione con i quali si era abituata a convivere, fino al repentino peggioramento che l’aveva convinta a rivolgersi al medico di Medicina generale e, su sua indicazione, al Pronto soccorso dell’Ospedale di Sondrio, per una dispnea ingravescente.
Gli accertamenti avevano rivelato la presenza di un’enorme massa toracica, di dimensioni paragonabili a quelle di un pallone da calcio, con un peso superiore ai tre chilogrammi, che comprimeva totalmente il polmone sinistro e spostava il cuore verso destra. Un quadro di estrema gravità, reso ancor più complesso dalla posizione critica del tumore che, in casi analoghi, raramente risulta compatibile con la vita. Nonostante una condizione clinica critica e valori ematici alterati, la paziente era stata stabilizzata in terapia intensiva grazie al fondamentale contributo degli anestesisti rianimatori del reparto diretto da Fabio Sangalli e coordinato a Sondalo da Mauro Della Morte. Questo ha permesso di pianificare un delicato intervento chirurgico toracico, durante il quale l’anestesia è stata condotta da Matteo Ferrario.
L’intervento, eseguito dal direttore della Struttura complessa di Chirurgia toracica dell’Ospedale di Sondalo Scanagatta pochi giorni prima di Natale, ha consentito l’asportazione completa della massa tumorale, che risultava strettamente aderente alle strutture toraciche circostanti, in particolare alla vena anonima sinistra, sacrificata all’origine della vena cava superiore. L’esame istologico ha confermato la diagnosi di timoma, una rara neoplasia del timo, la ghiandola che si trova davanti al cuore. «In venticinque anni di esperienza non avevo mai visto un tumore di queste dimensioni, circa 30 cm di diametro, nel torace, che è rigido e quindi poco adatto ad ospitare masse di questo tipo – spiega il dottor Scanagatta -. È incredibile che la paziente fosse viva quando è arrivata in Pronto Soccorso, un vero miracolo. Devo ringraziare tutti i colleghi e il personale per l’eccezionale professionalità dimostrata». Durante l’intervento è stato utilizzato lo speciale visore, donato dall’Associazione Sissi nel 2024, che consente sia di accedere a contenuti multimediali preregistrati sia di documentare gli interventi registrando video e scattando fotografie.
La paziente, dopo un ricovero di pochi giorni ha potuto tornare a casa. Grazie alla radicalità dell’intervento e alla discussione multidisciplinare con gli specialisti oncologi, la prognosi appare al momento favorevole. La Tac di controllo eseguita all’inizio di questa settimana ha evidenziato regolari esiti chirurgici, con una completa riespansione del polmone sinistro, che in origine risultava totalmente compresso dalla malattia.