Prima riunione ufficiale quest’oggi per l’équipe di Asst Lariana che dovrà realizzare e gestire il progetto DAMA (Disabled Advanced Medical Assistance). Il dottor Andrea Di Francesco, referente dell’attività di Chirurgia Maxillo facciale pediatrica nonché responsabile del Coordinamento delle attività chirurgiche pediatriche, è stato individuato quale coordinatore e referente DAMA e lavorerà insieme al dottor Giancarlo Gini, medico del Pronto Soccorso e Medicina d’Urgenza, alla dottoressa Milena Mariani, genetista, alla dottoressa Roberta Stefanel, responsabile Dapss dell’area Materno Infantile, al dottor Stefano Spotti della Direzione Medica di Presidio, al dottor Luca Resta infermiere, alla dottoressa Magda D’Astuto, responsabile della struttura Terapia Intensiva Generale, alla dottoressa Martina Panebianco, assistente sociale e alla dottoressa Renata Muscionico, coordinatore infermieristico della Neuropsichiatria.
L’équipe dovrà elaborare i percorsi di accoglienza da attuare nei presidi di Asst Lariana e provvedere alla stesura delle procedure e dei protocolli in aderenza ai modelli ministeriali e regionali. Da qui alla fine dell’anno, inoltre, l’équipe lavorerà alla mappatura dei percorsi tipo DAMA già presenti in Asst Lariana e alla progettazione di un modello DAMA da rendere operativo.
“L’obiettivo principale è che il progetto diventi un metodo di lavoro applicato da tutti i nostri professionisti in tutte le nostre realtà – osserva il direttore socio sanitario di Asst Lariana, Maurizio Morlotti – L’augurio è che i percorsi già attivi e quelli che attiveremo nel corso dell’anno, siano i modelli per costruire una cultura dell’accoglienza più attenta ai bisogni dei pazienti e soprattutto delle persone disabili e fragili. E altrettanto fondamentale sarà poi entrare nella rete DAMA di Regione Lombardia”. “L’accoglienza è innanzitutto una questione culturale – sottolinea il direttore generale di Asst Lariana, Luca Stucchi – e per questo stiamo ragionando ad un progetto diffuso. Non possiamo lasciare soli i pazienti fragili e i loro familiari e dobbiamo dare loro un servizio adeguato”.