Autonomia differenziata: Governo e Regioni riprendono i negoziati e definiscono il “metodo”. È quanto merso dalla relazione del Sottosegretario con delega all’Autonomia e ai Rapporti con il Consiglio Regionale Mauro Piazza alla Commissione speciale “Autonomia e riordino delle autonomie locali”, guidata da Giovanni Malanchini (Lega).
Nella seduta di oggi pomeriggio Mauro Piazza ha spiegato che è ripartita la trattativa tra Governo e Regioni sulla spinta della Legge 86/2024 (Disposizioni per l’attuazione dell’autonomia differenziata delle Regioni a statuto ordinario ai sensi dell’articolo 116, terzo comma, della Costituzione). Lo scorso 3 ottobre, infatti, si è svolto a Roma un incontro tra il Ministro per gli Affari Regionali e le Autonomie Roberto Calderoli e le quattro Regioni interessate al percorso di autonomia differenziata (Liguria, Lombardia, Piemonte e Veneto) per individuare un approccio metodologico comune. Innanzitutto, è stato definito un coordinamento unico tra le quattro Regioni e il Governo che possa garantire un dialogo e un confronto continuo e poi è stata individuata la necessità di procedere alla definizione di tutte le funzioni che rientrano nelle singole materie oggetto di trattativa.
La Lombardia ha chiesto maggiori competenze in otto “materie non LEP”, cioè quelle per le quali il decentramento non prevede la definizione dei “Livelli essenziali delle prestazioni”: commercio con l’estero; coordinamento della finanza pubblica e del sistema tributario; previdenza complementare e integrativa; professioni; Protezione civile; rapporti internazionali e con l’UE; casse di risparmio, casse rurali, aziende di credito a carattere regionale; Enti di credito fondiario e agrario a carattere regionale.
Queste materie si aggiungono a quelle LEP oggetto della pre-intesa del 2018.