La sanità è un costante problema su tutto il territorio nazionale: carenza di medici, infermieri, liste d’attesa sempre più lunghe, ospedali inadeguati e alcuni persino obsoleti.
Le ragioni stanno nelle politiche attuate in modo sbagliato dai tanti governi, prevalentemente di sinistra, che, aldilà delle tante enunciazioni a favore della salute, di fatto hanno praticato tagli di spesa alla sanità.
La Lombardia, nel bilancio di previsione 2024-2026, ha approvato una spesa di 32 miliardi di euro, 22 dei quali destinati alla sanità, con un aumento di 874 mln e, in accordo con il Governo, ha destinato 350 mln all’edilizia sanitaria.
Anche la Lombardia, regione che da più di vent’anni è guidata da maggioranze di centro-destra, non è esente da disfunzioni in ambito sanitario: fughe di medici ed infermieri dagli ospedali pubblici, aggressioni al personale sanitario, spasmodiche attese per esami clinici, carenza di assistenza nel territorio, etc. Va però evidenziato che non è trascurabile il numero di persone che da altre regioni vengono a curarsi negli ospedali lombardi. Evidentemente costoro ammettono esplicitamente che medici e strutture del sistema sanitario lombardo sono più affidabili di quelli che operano nelle loro regioni di provenienza.
Le difficoltà che l’intero Paese, come la Lombardia del resto, negli ultimi tre anni, ha dovuto affrontare a causa della pandemia dovrebbero far riflettere sulla necessità di avere un settore sanitario pubblico altrettanto efficiente come quello privato.
In questo campo le risorse economiche e i regolamenti europei possono contribuire a migliorare la situazione? Stando a quanto afferma l’eurodeputato lecchese Pietro Fiocchi, Gruppo Conservatori e Riformisti di Fratelli d’Italia, sembrerebbe che esistano circa 280 milioni di euro a disposizione di soggetti, come Regione Lombardia, per esempio, in grado di esigerli.
Si tratta di fondi, come ha spiegato l’Eurodeputato, «messi a disposizione dai programmi EU4health, con capitoli che riguardano il cancro e la gestione dei dati a livello europeo sulle nuove tecnologie e diagnosi, cure meno invalidanti e più mirate».
Fiocchi, ricordando che «dal 22 Febbraio sarà possibile presentare progetti per 8 nuove calls nell’ambito di EU4health, per il periodo 2021-2027 con un budget di 5 miliardi di Euro», commenta come sia «un imperativo morale attivarci tutti assieme, per portare a casa una parte di questi fondi perché destinati al bene di tanti pazienti nostri concittadini».
Con realismo l’Eurodeputato evidenzia un costume tipicamente italiano: attribuire all’Europa colpe che invece sono frutto d’incapacità di politici o amministratori domestici appartenenti a tutti i partiti. Lui stesso s’è reso conto dell’ignoranza che spesso pervade chi dovrebbe essere aggiornato e attento ai vari dossier che, una volta approvati, finiscono per avere un impatto sulla vita di milioni di europei.
Insomma il suo messaggio è chiaro: «L’Europa eroga soldi attraverso bandi anche per lo sviluppo di una sanità sempre più evoluta. Fondi che l’Italia non riesce a portare a casa molto spesso per inettitudine di politici, tecnici e funzionari vari».
Alla domanda se anche chi oggi guida la Sanità lombarda milita nella squadra degli inetti, Fiocchi risponde con un diplomatico quanto enigmatico sorriso che ci ricorda tanto la leonardesca “Monna Lisa”.