Dalla più ovvia, che cosa significa la parola yoga?, a chi l’ha inventata? Perché?, da dove proviene lo yoga che pratichiamo oggi?, e ancora, è possibile incontrare lo yoga tradizionale? Sono tante le domande che si pongono coloro i quali si avvicinano a questa pratica millenaria.A fornire le risposte a questi e ad altri interrogativi sarà Silvia Patrizio, che tiene corsi di pratica di hathayoga e laboratori di storia e filosofia dello yoga. Ospite della Biblioteca Rajna, giovedì 24 ottobre, alle ore 18, terrà una conferenza dal titolo: “Leggere lo yoga e i suoi mille volti”. Sarà l’assessore alla Cultura, Educazione e Istruzione Marcella Fratta a dialogare con lei.
Lo yoga come processo storico ha una vita lunga e sfaccettata e, mai come nel mondo contemporaneo, risulta interessante interrogarsi sui diversi sviluppi e gli innumerevoli volti cheha assunto a partire dalle sue controverse origini, non tanto per trovare impossibili legittimazioni o consensi sulle pratiche odierne quanto piuttosto per indagare il senso di essere, oggi, eredi di una tradizione complessa, plurale e non univoca.
Silvia Patrizio, già laureata in Scienze Filosofiche, consegue il Master “Yoga Studies: corpo e meditazione nelle tradizioni dell’Asia” all’Università Ca’ Foscari di Venezia e la laurea presso la facoltà di Scienze delle religioni. Durante gli anni universitari si avvicina allo studio del sanscrito, diplomandosi alla Summer School in Spoken Sanskrit col maestro Sadananda Das presso l’Università di Lipsia. Diplomata come insegnante di yoga al corso quadriennale di formazione con Patrick Tomatis, è formatrice presso SFIDY (Scuola di formazione insegnanti di yoga) e collabora da anni con YANI (Yoga associazione nazionale insegnanti), organizzando seminari e corsi di formazione. Nel 2021 apre, insieme a Fabio Colombo, Virāmayoga A.S.D, uno spazio di ricerca dedicato alla pratica posturale e alla pratica filosofico-testuale dello yoga.
L’ingresso è libero fino a esaurimento dei posti disponibili.